<Se non la pianti, sfregiamo te e la tua famiglia con l’acido>. Questa è solamente una delle ultime pesanti e gravi minacce ricevute da Andrea Oliva, 49 anni, sindaco di Alpignano dal giugno del 2016.
Lettere e altre tipologie di avvertimenti che il primo cittadino, di professione consulente informatico, si è visto recapitare non solo in municipio, ma anche alla sua abitazione e persino a quella dei suoi genitori. Segno che chi sta agendo, per incutergli timore, è informato a 360 gradi sulla vita di Oliva.
E il sindaco - che due anni fa aveva vinto le elezioni sbaragliando tutto e tutti, grazie alle liste civiche “SiAmo Alpignano” e “Alpignano SiCura” - ora ha deciso di dire basta e di smetterla di incassare senza agire.
<A seguito di evidente e reiterata attività denigratoria nei miei confronti attraverso lettere anonime e social media, riguardanti questioni private e personali, mi trovo costretto a presentare le relative querele. Gli autori di tali affermazioni saranno chiamati a rispondere davanti all'autorità giudiziaria>, ha scritto giovedì su Facebook, dando a tutti il famoso “avviso ai naviganti”.
<Sono stufo, inutile negarlo - spiega - Credo che si sia arrivati veramente all’apoteosi. Sono stato minacciato di morte più volte, hanno cercato di gettare fango sulla mia figura all’interno del contesto familiare, fino ad arrivare a recapitare lettere anonime a casa dei miei genitori, che hanno una certa età e alcune situazioni avrei preferito non le dovessero vivere. Eppure ho subito anche questo, il vedere la mia famiglia piangere ed essere preoccupata>.
Oliva ricorda come le prime avvisaglie siano <di poco successive alla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni a seguito di una vicenda di carattere legale che mi ha riguardato ma che era stata poi bocciata dalla mia maggioranza. Di lì in poi è avvenuto tutto. E non è stato per nulla facile per me>.
E così ha deciso di denunciare e di portare tutte le lettere in Procura. Stessa cosa per le diffamazioni mediante i social, avvenute a più riprese durante questi due anni di mandato: <Ora voglio che venga fatta chiarezza da una parte e che la si smetta di offendere dall’altra. Chi ha sbagliato è giusto che paghi>. Su una cosa Oliva è certo: <Non mi dimetterò mai, neanche sotto tortura. Sono stato eletto dai miei cittadini e devo portare a compimento il mio mandato amministrativo>.