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Sequestro di persona, lesioni dolose, minacce e violenza privata. Sono queste le accuse nei riguardi di quattro persone da parte della Procura di Torino e che ha portato al momento all'arresto - da parte degli dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Torino - di un pluripregiudicato di 54 anni di Napoli ma domiciliato a Torino e di due fratelli di nazionalità romena, entrambi residenti a Torino.

Con loro c'è anche un venariese - in quanto domiciliato nella Reale, anche se residente in Irpinia - di 49 anni, di professione imprenditore ma con diversi reati alle spalle, fra cui una condanna - completamente scontata - per omicidio. È ritenuto un ex boss della camorra Irpina.

L'uomo al momento si trova in Romania assieme alla compagna per festeggiare il compleanno ma, fra pochi giorni, tornerà a Venaria per poi costituirsi, come ha già annunciato il suo legale.

L'indagine è partita da una serie di video girati nel marzo scorso dopo una violenta lite scoppiata tra il figlio 19enne del boss e un 17enne fuori dalla discoteca "Bamboo" di corso Moncalieri. Il motivo? La ragazza del 17enne, in passato fidanzata del 19enne.

Ed è stato proprio il 19enne a finire in ospedale, al Maria Vittoria di Torino, con 21 giorni di prognosi per una frattura della clavicola.

Qualche giorno dopo, il 19enne aveva contattato il 17enne per un "chiarimento" che, in realtà, fu un vero e proprio agguato, in via Maddalene a Torino: un pestaggio da parte di sette uomini che portò il 17enne a perdere in sensi per poi essere caricato, chiuso in un lenzuolo, su un suv Mercedes, e trasportato in via Germagnano dove rimase prigioniero per diverse ore.

Ricoverato in ospedale, venne poi dimesso con una prognosi di qualche giorno: i familiari del 17enne sporsero denuncia, dando così avvio all'indagine.

Il 19enne al momento è indagato a piede libero con divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi frequentati dal 17enne.

Indagata anche la compagna del 49enne venariese che non ha partecipato alla spedizione punitiva e al successivo sequestro.