Galleria fotografica

Ennesimo ribaltone nel caso dell’oss che lavora al Polo Sanitario di Venaria Reale, che aveva deciso di non vaccinarsi durante il periodo del Covid, venendo poi sospeso dall’Asl To3 e rimanendo cinque mesi senza stipendio.

La Corte di Appello di Torino (presieduta da Piero Rocchetti, ndr) ha infatti dato ragione all’uomo - ora 60enne, difeso dall’avvocato Fabio Pansera - condannando l’Azienda sanitaria a risarcirlo con quei cinque stipendi più gli interessi che nel frattempo sono stati maturati sulla somma oltre alle spese legali.

Nella sentenza, la Corte spiega come la decisione presa dall’Asl To3 sia stata illegittima perché «il lavoratore non rientrava tra coloro che avevano l’obbligo vaccinale», dato che non operava a stretto contatto con i pazienti, essendo lui un amministrativo del settore Anagrafe Zootecnica.

«La Corte ha dichiarato l'illegittimità del provvedimento di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione del mio assistito che solo formalmente era un “oss”. La sentenza della Corte d'Appello è da considerarsi di fondamentale importanza perchè chiarisce quali criteri avrebbero dovuto seguire le aziende sanitarie per applicare correttamente la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per inottemperanza all'obbligo vaccinale dei propri dipendenti, misura al contrario troppo spesso utilizzata in modo indiscriminato e trasversale come strumento deterrente per indurre i lavoratori alla vaccinazione di massa anche quando questa non era effettivamente imposta dalla legge per poter rendere la prestazione lavorativa», spiega l’avvocato Pansera.

A luglio 2022, l'Asl To3 era stata condannata per «sospensione illegittima» salvo poi venire assolta dalla Corte d’Appello sezione lavoro, con la Cassazione che, a seguito del ricorso dell’oss, aveva deciso per un nuovo processo d’appello, con la sentenza che è arrivata nei giorni scorsi. negato questa possibilità: di qui il primo processo.