L'oratorio della San Francesco, da questa mattina, lunedì 14 luglio 2025, è cardioprotetto. E lo è grazie al meraviglioso dono della compagna e dei colleghi del compianto Massimo Ricciardello, medico di base a dir poco speciale.
A distanza di quattro anni dalla sua morte, e dopo avergli dedicato una pianta di magnolia in piazza Ravera, dietro al suo «storico» studio al Centro Commerciale, questa mattina è stato consegnato a don Marco Durando il prezioso strumento «salva vita».
Alla cerimonia di consegna erano presenti la compagna, Anna Maria Di Carlo e i genitori e figli di quest'ultima; il sindaco Fabio Giulivi; don Marco, gli animatori e i tantissimi giovani dell'oratorio e che in questi giorni stanno frequentando l'Estate Ragazzi.
«Massimo Ricciardello è stato un uomo che fino all’ultimo istante si è prodigato per il prossimo, per aiutare i propri pazienti, per migliorare la loro vita. Inutile negarlo: Massimo manca a tutti noi. Mancano i suoi abbracci, la sua risata, le lunghe chiacchierate nel suo studio al Centro Commerciale. Dove entravi per una ricetta e uscivi senza medicinali ma con la felicità di aver parlato con un amico davvero speciale.
Ringrazio la compagna e i colleghi di Massimo per questa donazione. Massimo teneva nel suo studio ed è sempre stato a disposizione dei suoi pazienti e di quelli degli altri colleghi. Oggi con questo gesto il suo ricordo continua. Perchè Massimo amava Venaria, i Venariesi e l’intera comunità. E con questo defibrillatore continuerà, simbolicamente e spiritualmente, a dare una mano e ad aiutare le persone», commenta il sindaco Giulivi.
«Da tempo volevamo acquistarne uno. Grazie al sindaco e alla signora Anna Maria per questo meraviglioso gesto che andrà ad arricchire quello che è un luogo di vita», commenta con gioia don Marco, prima di lasciare spazio ai ragazzi e alle ragazze di ballare per omaggiare i presenti.
«Massimo ha sempre pensato al prossimo e non si è mai tirato indietro. Anche nelle ore antecedenti la sua morte. Siamo tutti felici che questo defibrillatore possa trovare una nuova casa, piena di ragazzi, piena di vita. Proprio come era Massimo: un uomo eccezionale, che ha fatto dell'aiuto una ragione di vita», commenta con commozione la compagna Anna Maria.