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Le prime fiamme e i primi fumi sono stati visti attorno alle 15, nella zona boschiva tra Caselette e la frazione Brione di Val della Torre.

In poco tempo, le lingue di fuoco si sono propagate in tutta l’area, con i residenti che hanno iniziato a temere il peggio. Con la mente che è tornata indietro agli anni precedenti e a quegli incendi che, per giorni, avevano terrorizzato gli abitanti di tutta la Val Ceronda e Casternone.

Ancora adesso, i vigili del fuoco stanno operando, alla pari dei volontari dell’Aib (Anti incendi boschivi), con l’elicottero Drago dei pompieri che ha sorvolato, fino a quando è stato possibile, l’intera area del Musiné, anche se le fiamme hanno intaccato le pendici del monte.

L’allarme è stato dato da alcuni residenti, che hanno sentito odore di bruciato e quel fumo salire, sempre più velocemente, anche per via del vento. Con la colonna di fumo è stata vista da Bussoleno, Torino, Druento e Venaria.  

In poco tempo, a Brione e a Caselette sono arrivati numerosi uomini e mezzi dei vigili del fuoco dalla centrale di Torino, dai volontari di Borgone di Susa, Almese, Avigliana e Mathi con il loro modulo boschivo, oltre all’elicottero. Con loro anche i volontari dell’Aib a dare un grande supporto in queste prime fasi dell’emergenza.

Per ora, nessuna persona e nessuna famiglia è stata fatta evacuare. Né a Caselette né a Val della Torre, nonostante nel pomeriggio fosse passato questo messaggio da alcuni organi di informazione. 

I due sindaci, Pacifico Banchieri (Caselette) e Carlo Tappero (Val della Torre) stanno monitorando con attenzione l’incendio - già predisposti i centri operativi - dato che le fiamme si erano avvicinate alle abitazioni. 

Solo qualche giorno fa, visto che le previsioni meteo avevano annunciato l’arrivo del bel tempo e del vento, i Comuni avevano ricordato il divieto di accensione di fuochi, in vigore fino al prossimo 31 marzo. Anche se solamente nelle prossime ore il quadro sarà più chiaro, è facile presupporre come questo incendio sia di natura dolosa. Per l’ennesima volta. (Foto di Anna Margherita Savastano)