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Il comandante della Polizia Locale di La Cassa, Claudio Asioli, si trova da questa mattina agli arresti domiciliari alla pari di altre tre persone al termine della indagine "Luna Park” dei Carabinieri della compagnia di Vercelli e coordinati dalla Procura vercellese per «corruzione» e «falso» connessi all’emissione di codici identificativi per spettacoli viaggianti, ovvero le giostre che si possono trovare nelle feste di ogni paese.

Tutto ha avuto inizio dopo un grave incidente avvenuto a Legnano, con una giostra che risultava omolagata a Borgo d'Ale, ma, dalle verifiche, era tutto fuorchè sicura. E così il sindaco dell’epoca di Borgo d’Ale, Pier Mauro Andorno, aveva segnalato la situazione ai carabinieri.

Le indagini hanno così inizio, specie dopo alcuni accertamenti condotti dai Vigili del Fuoco di Vercelli e Torino, i quali mettevano in evidenza che alcuni spettacoli viaggianti riportavano dei codici identificativi emessi dal Comune di La Cassa con modalità illegittime.

In particolare, veniva accertato che tali codici identificativi, la cui emissione è vincolata al positivo parere della Commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, erano stati rilasciati senza convocare il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, membro della citata commissione.

Le successive indagini permettevano di appurare che effettivamente Asioli intrattenesse rapporti con alcuni soggetti intermediari e con un ingegnere a cui i proprietari si rivolgevano al fine di ottenere tutta la documentazione necessaria per mettere in esercizio i propri spettacoli viaggianti.

Per gli inquirenti, il tariffario era semplice: 150 euro per le giostre piccole, fino a 300 euro per quelle grandi. Tutti pagati su carte prepagate, eccezion fatta per i diritti di segreteria, che venivano pagati regolarmente in Comune.

Gli indagati, ben consci del mancato rispetto delle procedure, approfittando dell’organizzazione di manifestazioni cittadine, si adoperavano per organizzare fittiziamente le Commissioni Comunali di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo a seguito delle quali venivano rilasciati un corposo numero di codici identificativi di spettacoli viaggianti.

Durante le sedute delle Commissioni, così come osservato durante le indagini attraverso pedinamenti e intercettazioni, erano assenti gran parte dei membri previsti dalla normativa di settore, ma soprattutto non venivano montate e collaudate le attrazioni da esaminare, che venivano comunque certificate come idonee all’impiego, quindi, con un possibile grave pregiudizio per la sicurezza degli utenti finali.

Gli inquirenti hanno accertato come Asioli (che all’epoca dei fatti era anche consigliere comunale e capogruppo di opposizione a Givoletto) abbia ricevuto in alcune occasioni denaro in cambio dell’illegittima emissione dei codici identificativi predetti.

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino ha applicato la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a carico del secondo intermediario nonché la misura cautelare dell’obbligo di dimora e del divieto temporaneo di esercitare la professione di ingegnere per mesi sei per il tecnico.

Da poche ore si sono concluse le operazioni di perquisizione a carico dei destinatari delle misure cautelari nonché presso il Comune di La Cassa.

Sono tuttora in atto le indagini finalizzate ad acquisire in maniera integrale il quadro probatorio sulla vicenda.