Dopo averle annunciate, le ha confermate: Roberto Falcone da questa sera non è più il sindaco di Venaria. 

Nel pomeriggio la firma del foglio con cui rassegna l'incarico, iniziato il 15 luglio del 2015 dopo la vittoria al ballottaggio contro il candidato del centro sinistra, Salvino Ippolito: una vittoria schiacciante, 70-30, che aveva fatto diventare Falcone il primo sindaco a 5 Stelle dell'intero piemonte.

Già ieri sera, Falcone le aveva fatte intendere, dopo l'ennesimo consiglio farsa, durato il tempo delle interrogazioni consiliari, fra cui quelle del presidente del consiglio Andrea Accorsi, da tempo in contrasto con lo stesso Falcone.

A neanche dieci giorni dalla nomina a vice sindaco dell'assessore Antonella D'Afflitto e dell'incarico conferito a Valerio Brescia quale assessore alle Finanze, dopo le dimissioni di Angelo Castagno, ecco la decisione che pone la parola fine al primo governo pentastellato della storia venariese.

Ieri sera, inoltre, sono arrivate anche le dimissioni di Aldo Urso: "Motivazioni personali", ha riferito il presidente del consiglio di turno, Giuseppe Napoletano. 

"Oltre 4 anni fa, con il 73% di consenso, i Cittadini mi hanno consegnato le chiavi della Città e con il massimo impegno ho portato avanti il nostro programma, per il bene di tutti. In questi anni, con molti sacrifici ed un grosso dispendio di energie, da parte mia, della mia Giunta ed anche di quei Consiglieri che hanno condiviso con attitudine costruttiva questo cammino (non molti a dire il vero), abbiamo potuto instradare questa Città in un percorso virtuoso mai visto prima. Ora, a fronte del reiterarsi di atteggiamenti e comportamenti che ritengo irresponsabili e distruttivi di una parte della mia maggioranza in questo Consiglio comunale, che nulla ha a che fare con il rispetto, il senso di responsabilità e il dovere civico nei confronti di tutti i Cittadini che qui rappresentiamo, dell’Ente e dei dipendenti, della Giunta, del Sindaco, mi trovo costretto a prendere atto ancora una volta di un approccio teso ad andare “contro” quelle che sono le esigenze primarie ed urgenti della nostra Comunità. L’impossibilità di procedere nel governo e nella risoluzione dei gravi problemi che riguardano una Città impegnativa come Venaria Reale, mi porta a non indugiare oltre e ad interrompere il mio mandato. In questi oltre quattro anni ho svolto il mio compito con assoluta imparzialità, trasparenza, etica ed onestà, fedele al mio giuramento, mettendomi al completo servizio di questa Comunità, con l’intento di perseguire tutti insieme i soli interessi del Comune e dei miei Cittadini, ed è per questo che, a fronte anche del consenso e della stima dimostratami da parte della Cittadinanza, ho deciso di congedarmi prima che questa fiducia reciproca, a causa di altrui comportamenti, possa esserne offuscata. La rabbia della gente e il disgusto verso la politica ha segnato in questo Paese un distacco sempre più grande tra i Cittadini e quello che viene definito il potere, dove il politico è spesso stato visto quale nemico e causa del malessere: in questo stato di cose esistono piccole eccezioni soprattutto nei luoghi con un numero di abitanti più contenuto dove esiste una figura con cui i Cittadini possono avere una comunione di intenti e un dialogo vero: il loro Sindaco. Ed è per questo che con l’aiuto di un gruppo di Cittadini e dopo anni di lavoro a testa bassa, nel 2015 sono entrato commosso in questo Comune, passando da candidato di una lista del Movimento 5 Stelle, a Sindaco di tutti, iniziando a lavorare con la mia Giunta di Assessori, donne e uomini, professionisti preparati, scelti volutamente da fuori, in totale discontinuità con il passato, lavorando ad identificare soluzioni, molto spesso innovative, per la Città e per le emergenze sociali, per il bilancio, per i tanti progetti che hanno spaziato dalla partecipazione dei Cittadini, alle soluzioni sull’ambiente, e ancora alle opere pubbliche per le tante manutenzioni ed urgenze emerse improvvisamente in modo imprevisto, convivendo con una burocrazia spesso asfissiante. A quel punto, Sindaco e Consiglieri, ciascuno nel proprio imprescindibile ruolo, mi aspettavo gestissero reciprocamente e con la dovuta attenzione le nuove responsabilità. Ma fare i Consiglieri di maggioranza non significa chiudersi in una roccaforte degli “eletti”, ma saper stare in mezzo alla gente, confrontarsi con tutti per capire le varie esigenze, conoscere le persone e le diverse realtà della Comunità tutta. Significa partecipare, che vuol dire conoscere nel profondo il territorio, vivere la Comunità, studiare e promuovere concretamente soluzioni costruttive. Talvolta passando anche attraverso critiche e lagnanze, per arrivare a spiegare ragioni e dinamiche varie. Da oggi non voglio più giustificare quanto accade, e nonostante l’impegno costante e le energie profuse mi trovo costretto a prendere questa decisione, sperando che un mio gesto forte, che mai in questi anni avrei pensato di dover adottare, possa attirare l’attenzione di tutti su ciò che è successo e sulle responsabilità di ognuno e di chi ha perso di vista il rispetto ed il bene della comunità di Venaria Reale.

Io sottoscritto Roberto Falcone, Sindaco pro-tempore del Comune di Venaria Reale, con la presente rassegno quindi le mie dimissioni.

Ringrazio il Consiglio comunale per il lavoro svolto, così come i miei Assessori che non si sono certo risparmiati nell’affiancarmi, lavorando in un contesto complesso, e i tanti dipendenti e collaboratori dell’Ente e delle sue Partecipate, che hanno lavorato con impegno e responsabilità. Un ringraziamento particolare va poi a chi si è speso, gratuitamente, nei vari organi di amministrazione presso gli Enti presenti sul territorio.

Ma sopra ogni cosa, il mio grazie più sincero, va ad ogni Cittadino di Venaria", ha commentato Falcone durante il suo discorso in aula.