Va a buttare l'immondizia e trova un gattino ancora vivo, con tanto di cordone ombelicale e placenta.

E' successo lo scorso venerdì, 28 settembre 2018, attorno alle 23.30, nella zona tra via Canavere e viale dei Ciliegi.

A trovarlo un residente della zona, Fabio Aramu, che appena sentito un lieve miagolio si è subito messo un guanto e ha iniziato a rovistare nel bidone della plastica, estraendolo ancora vivo. Ma nonostante tutte le amorevoli cure prestate da lui e dalla sorella, purtroppo è poi morto.

"Abbiamo provato a salvarlo, dandogli le giuste attenzioni sotto istruzione della veterinaria e l’esperienza di mia sorella e mio cognato padroni a loro volta di gattini. Sicuramente la madre del gattino non lo ha riconosciuto, ma buttarlo così non è un gesto normale a casa mia. L’unica nota positiva in questa brutta avventura è stata, x lui, passare a miglior vita circondato di amore", spiega Aramu attraverso Facebook. 

E se il gesto del borgarese è da lodare, perché ha provato in ogni modo a salvargli la vita, non ci sono invece parole per definire quella persona (ed è fargli un complimento a chiamarla tale, ndr) che lo ha gettato nel bidone della plastica. Perché sarebbe bastato portarlo da un veterinario o in una clinica veterinaria "h24", portarselo in casa poche ore e poi cercare un Ente di protezione animali per dargli un futuro roseo. Ma, purtroppo, non tutti hanno un'anima e non tutti sanno cosa significhi amare gli animali.