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Anche i sindaci di Venaria, Druento e San Gillio, ovvero Fabio Giulivi, Carlo Vietti e Gian Carlo Balbo, hanno preso parte alla manifestazione «Siamo tutti Alberto Rostagno», che si è tenuta nel pomeriggio di oggi, venerdì 18 novembre 2022, sotto il municipio di Rivarolo.

Oltre settanta amministratori locali che hanno voluto manifestare la propria solidarietà al sindaco che nei giorni successivi è stato condannato in primo grado ad un anno di reclusione per la morte di Guido Zabena nel sottopasso Rivarolo-Feletto, avvenuta nella notte del 3 luglio del 2018. Con Rostagno sono stati condannati anche due assessori.

A promuovere l’iniziativa è stato il sindaco di Strambino, nonché consigliere metropolitano, Sonia Cambursano.

«Prima di lui c’è stato il caso di Chiara Appendino. Come si può condannare un sindaco o un assessore per fatti di questa portata?», si domandano sindaci e amministratori locali che ora invocano una modifica del Tuel, il Testo Unico degli Enti Locali: «Pone in capo a noi amministratori responsabilità a dir poco sproporzionate. Oggi più che mai occorre ridefinire il perimetro delle stesse», commenta a nome di tutti gli amministratori la stessa Cambursano.

«Oggi esprimo solidarietà al collega Rostagno. Le responsabilità per i sindaci sono ormai folli. Siamo responsabili ormai di tutto, anche quelle oggettive. A oggi il rischio di avere problemi di carattere penale è sempre dietro l’angolo. Come già detto dall’Anci, il legislatore deve intervenire su questa materia. Non è logico che un sindaco debba rispondere sempre e comunque su qualsiasi episodio avvenga sul proprio territorio. Giusto che un sindaco o un amministratore venga condannato se compie dei reati contro la pubblica amministrazione ma serve invece una riflessione su episodi come quelli accaduti all’ex sindaco Appendino o a Rostagno. Ora tocca al Governo fare la propria parte. Noi amministratori siamo ottimisti al riguardo», sottolinea Giulivi.

«L’auspicio è che il Governo trovi una soluzione. Bisogna modificare la norma. Noi vorremmo solo amministrare ed essere responsabili di quello che realmente facciamo. Soprattutto nei piccoli Comuni, dove non c’è neanche il personale che possa supportare un sindaco o un assessore se dovesse trovarsi in una situazione analoga a quella del sindaco Rostagno», gli fanno eco Vietti e Balbo.

Il primo cittadino rivarolese, visibilmente commosso, si è limitato a stringere le mani e ad abbracciare gli amministratori locali venuti fino a Rivarolo per esprimergli solidarietà.