Domenica 28, dalle 7 alle 23, e lunedì 29 maggio 2023, dalle 7 alle 15, i pianezzesi saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco. Al turno di ballottaggio sarà una sfida tra Antonio Castello e Giovanni Minò.
Quarantotto anni, ingegnere che lavora in Gtt, dove si occupa di progetti legati al futuro della mobilità sostenibile, infrastrutture, ambiente e energie rinnovabili, Giovanni Minò è sposato con Mariangela e ha due figli, Sara e Daniele.
È lui il candidato del centrosinistra unito che è arrivato al turno di ballottaggio a Pianezza supportato da tre liste, la civica «Pianezza Protagonista», Movimento 5 Stelle e Pd.
Giovanni Minò, domenica 28 e lunedì 29 maggio 2023 i pianezzesi saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco di Pianezza. Dopo il primo turno non è mai facile riuscire a intercettare tutti i voti presi o aumentare il consenso. Come ha gestito questa parte supplementare di campagna elettorale?
«Nel far capire ai pianezzesi quanto sia importante il cambiamento. Domenica e lunedì si può dare a Pianezza un governo fatto di persone preparate, competenti, proiettate al futuro. E smettere con una Pianezza governata per troppo tempo da chi poneva “l’io” davanti al “noi” e al “tutti”».
Se uno guardasse solo al risultato del primo turno, sembrerebbe una sfida già persa. Lei, però, ha detto che si riparte da “zero a zero”…
«E lo rimarco. Si riparte da zero. Domenica e lunedì non si voteranno i partiti, le coalizioni, gli amici o i parenti. Si vota un programma, un progetto amministrativo e un sindaco che vorrebbe fare tornare la comunità al centro di tutto e che ragioni per il bene di Pianezza».
Quali sono i primi tre obiettivi amministrativi che si è posto in caso di vittoria?
«In primis il bilancio comunale e il Pnrr. Come detto in un recente confronto tra i candidati sindaco e il commissario prefettizio, ci sono tanti progetti faraonici e pochi soldi nelle casse comunali. Noi siamo favorevoli al cambiamento, alla riqualificazione di Pianezza, in primis il centro storico, ma con un occhio di riguardo ai bilanci: non ci possiamo permettere di indebitare le future generazioni. Poi dare vita a un tavolo delle associazioni per trovare soluzioni per le loro sedi e per la gestione dei contributi. E, infine, dare vita alle comunità energetiche, pensando all’ambiente e a una riduzione dei costi delle bollette per i cittadini».
Pensa di poter fare affidamento sui voti di chi al primo turno ha votato per Zambaia?
«Penso ai voti di tutti i pianezzesi. Voglio smentire alcune voci: non c’è alcun inciucio in atto con il centrodestra. Noi ci rivolgiamo a tutti, senza colori. Se, come si sente dire in città, in tantissimi sono stufi di chi li ha amministrati in questi anni, allora domenica e lunedì devono fare una sola scelta…».
Perchè i pianezzesi domenica 28 e lunedì 29 maggio 2023 dovrebbero votare per Lei?
«Mi rivolgo anche ai quasi 4.500 pianezzesi che non sono andati alle urne al primo turno. C’è la possibilità di affidare Pianezza a un sindaco e a un gruppo nuovo. Che hanno a cuore questa città. Che non hanno portato ad un commissariamento. Che vogliono coltivare talenti e non amicizie e che non conoscono il sostantivo favoritismo».