Si accendono i motori della campagna elettorale a Pianezza. Pianezza Protagonista, Movimento 5Stelle, PD, Verdi ed ecologisti hanno scelto di candidare a sindaco, in vista della tornata elettorale del 14 e 15 maggio 2023 - la prima sopra i 15mila abitanti e, di riflesso, con la possibilità del ballottaggio tra i due candidati che avranno ottenuto più voti sempre che qualcuno non superi il 50% più uno voto - ha deciso di puntare tutto su un volto nuovo, come quello di Giovanni Minò.

Nato a Torino 48 anni fa, da parecchi anni a Pianezza, è un ingegnere che lavora in Gtt, dove ricopre il ruolo di funzionario nel settore Tranvie e Metropolitana Automatica di Torino e dove si occupa di progetti legati al futuro della mobilità sostenibile, infrastrutture, ambiente e energie rinnovabili. 

È sposato con Mariangela e ha due figli, Sara e Daniele. 

«Mi candido dopo la brutta pagina del commissariamento della città avvenuto sei mesi dopo le elezioni dell’ottobre 2021. Appartengo a quel gruppo numeroso di pianezzesi che hanno scelto Pianezza per viverci, perché sapevano di trovare una città accogliente e a misura di cittadino, dove crescere i propri figli. Come la maggior parte dei pianezzesi, lavoro a Torino ma cerco di vivere appieno questa gradevole realtà: dalle tradizioni locali, come il Palio e le Notti Bianche, al suo ambiente che va tutelato, fino alle diverse espressioni associative e del volontariato. Poi viene il momento in cui ti chiedi cosa puoi dare al paese in cui abiti e nel quale vuoi vivere meglio. E mi candido per portare nuovo slancio ed energia a questa Comunità che i pianezzesi nel tempo hanno realizzato”.

Già durante la presentazione, Minò ha voluto porre l’accento su alcuni punti del programma elettorale: “Prima di tutto porrò la mia attenzione sui servizi al cittadino: dalla Casa della Salute e al “No” alla riduzione dei finanziamenti da parte dell’Asl, all’eliminazione delle liste d’attesa all’asilo Nido ed una maggiore assistenza a domicilio per chi è in difficoltà. E poi, rafforzare i legami fra le persone. Le associazioni fanno un grande lavoro che rischia di essere vanificato per scelte che in questo ultimo decennio si sono rivelate inadeguate. Il non voler rinnovare la convenzione con la Città Metropolitana per l’uso dei locali dell’Istituto Agrario toglierà, entro l’anno, la sede a numerose associazioni. Senza contare che, per salvare il bilancio, quest’anno sono stati eliminati i contributi destinati alle associazioni per le loro attività. 

Per questo proponiamo a tutto il mondo associativo e del volontariato un nuovo Patto di Collaborazione equo e trasparente, non più basato sulle promesse personali ma su convenzioni che ne definiscano l’apporto di sedi e sostegni finanziari in modo chiaro e condiviso. Vogliamo ricordare la necessità di definire la questione relativa all’acquisto dell’ex Cottolengo, oggetto, da parte della vecchia amministrazione, di promesse mai mantenute”. 

E, ancora, “una maggiore attenzione ai ragazzi e ai giovani con spazi dedicati a loro dove possano esprimere la propria voglia di autogestirsi. La costituzione di una Consulta Giovani che la precedente amministrazione non ha voluto istituire. Vogliamo inoltre una città sicura dove i cittadini si sentano tranquilli perché forze dell’ordine e gruppi di vicinato presidino il nostro territorio”. 

“Porremo maggiore attenzione all’ambiente con la sollecitazione a creare Comunità Energetiche per produrre energia rinnovabile; ci impegneremo a realizzare piste ciclabili e potenziare il verde (almeno un nuovo albero per abitante) e ci prenderemo cura dei Parchi del Lago Fontanej e della Dora che negli ultimi dieci anni sono stati completamente abbandonati. Dobbiamo rigenerare il Centro Storico considerando anche l’area che va dal Municipio (Villa Leumann) fino alla residenza assistenziale Sant’Anna: inutile dire che si è sprecata un’occasione nel non realizzare parcheggi pubblici interrati in Piazza Fallaci costruendo unicamente condomini completamente fuori scala. Stessa gestione, fallimentare, del Parcheggio di Piazza Caduti i cui lavori non sono mai iniziati. Rivedremo il Piano dei trasporti pubblici ed in particolare il CP1, linea che Pianezza Protagonista aveva proposto di istituire fin dal dicembre del 2020 e che oggi presenta grosse criticità con tempi di percorrenza insostenibili”. 

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