Sono solamente sette - su 154 totali - gli studenti del liceo Juvarra di Venaria che sono riusciti a diplomarsi tagliando l’ambito traguardo del «100» e del «100 e lode» dopo cinque intensi anni di sacrifici.
Un calo rispetto agli anni precedenti dal momento che la maturità - dopo due anni di pandemia e di lezioni didattiche a distanza - è tornata alla «tradizione», con commissioni miste, due prove scritte e il sistema di attribuzione del credito che prevedeva 40 crediti per il percorso scolastico nel quinquennio e di 60 crediti per l’esame conclusivo.
«Posso dire che la pandemia si è dimostrata un ostacolo per tutti noi studenti anche soltanto per seguire le lezioni bisognava avere una grande attenzione. Molti di noi si sono arresi; bisognava avere grande tenacia. Io personalmente, ho vissuto il triennio studiando con costanza e impegno. L’esame si è mostrato impegnativo ma essendo ministeriali le prove permettevano di dare un giudizio oggettivo sulle nostre capacità. Di questi cinque anni mi porto dietro il ricordo dei miei insegnanti che hanno riconosciuto il mio impegno e a cui io stessa sono grata. Da grande? Vorrei continuare i miei studi universitari e fare un lavoro dove poter trasmettere agli altri la passione e l’amore per la cultura e lo studio», commenta soddisfatta l’unica uscente con il 100 e lode, Elena Margutti di San Maurizio Canavese, studentessa della sezione «5S» delle ex Scienze Applicate.
Qualcuno, però, ha raggiunto il 100 nonostante le difficoltà del caso. Come quella del lavoro.
Si tratta di Alice Casale della 5A dell’ordinario, che vive a Grosso Canavese: «Di questi cinque anni ricorderò l’unione che si è creata tra compagni e gli insegnanti per supportarci nelle difficoltà. Io stessa ne ho avute dovute alla paura di non saper gestire il tempo sia perché gioco nella serie D femminile della società Pallavolo Valli di Lanzo sia perché ho lavorato da baby sitter. La maturità non mi ha spaventato, ma per l’orale avevo solo 5 giorni per ripassare. Per valutare gli alunni non è il massimo perché gli scritti sono più difficili e il rischio è che abbassino la media, però tutto sommato è andata come mi aspettavo. Ora mi sto preparando per il test d’ingresso in medicina».
Sempre dell’ordinario c’è Matteo Lumbaca (5A) e Giulia Comino (5B). Per il linguistico, invece, il 100 è stato raggiunto da Martina Meriano e Giada Novara (5L) ed Elisa Pantone (5M).
«Riprendere a pieno regime, dopo la pandemia, è stata davvero tosta. Per tutto l’anno con impegno ho dimostrato quanto valgo. Per questa maturità ho voluto non pensare alle difficoltà ma ho dato il massimo di me stessa. Per il futuro vorrei iscrivermi alla facoltà di chimica, e spero di esserne ammessa, per proseguire e lavorare nella cosmetologia», commenta Giulia Comino, che vive a Torino.
«Non mi è sembrata una cattiva maturità. La prova di Italiano è stata poco stimolante, a dirla tutta. Per il futuro non ho ancora le idee ben chiare, ho tre opzioni in mente e prenderò tutta l’estate per ponderare: non so se iscrivermi a Scienze della Comunicazione, Giurisprudenza o Psicologia” racconta Giada Novara di Collegno che era iscritta nella stessa classe di Martina Meriano di Venaria Reale: «Penso che questi cinque anni di liceo mi hanno aiutato a crescere come persona. La maturità è un traguardo raggiunto con gioia e spero di frequentare la facoltà di medicina e andare sicuramente all’estero per lavorare come medico. Tra le mete sognate? Gli Stati Uniti», conclude Meriano.
Silvia Iannuzzi