Da questa mattina, venerdì 23 maggio 2025, all’interno del parco Salvo d’Acquisto c’è anche il giardino dedicato alle vittime della strage di Nassiriya.
Era il 12 novembre 2003 quando a seguito di un attentato morirono 28 persone: 9 iracheni e 19 italiani, tra cui i carabinieri Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Andrea Filippa, Enzo Fregosi, Daniele Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi, Alfonso Trincone; i cinque militari dell’Esercito Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Alessandro Carrisi, Emanuele Ferraro, Pietro Petrucci; il regista Stefano Rolla, che era impegnato nella realizzazione di un documentario; e un cooperante internazionale, Marco Beci.
I militari dell’Arma dei Carabinieri e dell’Esercito erano impegnati nella missione "Antica Babilonia", per mantenere la pace durante la guerra in Iraq, iniziata nel luglio 2003 e terminata nel dicembre 2006.
«Da oggi questo giardino porterà un nome che parla di sacrificio, di coraggio, di dedizione assoluta alla Patria. Con questa intitolazione vogliamo scolpire nella memoria di tutta Venaria i nomi e i volti di chi ha perso la vita in un attentato vile e vigliacco mentre operavano per portare la pace in quei territori, rischiando la propria vita per garantirla agli altri. Perché è stato scelto questo luogo? Perché è già dentro al parco Salvo d’Acquisto, altro Carabiniere che ha perso la vita per salvarne altre. Perché è a due passi dal Comando Compagnia dei Carabinieri e dalla rotatoria dedicata all’Arma. Intitolare questo giardino ai Caduti di Nassirya è un gesto che parla alle nostre coscienze. È un invito a non dimenticare. È un modo per dire ai più giovani come la pace che diamo per scontata ha invece un prezzo», sottolinea il sindaco Fabio Giulivi, presente alla cerimonia assieme al Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Torino, il Generale di Brigata Roberto De Cinti; all’onorevole Augusta Montaruli; alla consigliera regionale Paola Antonetto; all’assessore Giuseppe Di Bella, alla consigliera Barbara Virga; al consigliere Alessandro Gianasso (che, per l’occasione, ha indossato la fascia di presidente del consiglio comunale); al Comandante del Comando Compagnia Carabinieri di Venaria Reale, al Maggiore Silvio Cau; al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Venaria Reale, al Maresciallo Salvatore Liuni; al Cappellano Militare dei Carabinieri, don Diego Maritano; e ai rappresentanti dell’Aves Toro e della Polizia Locale, con in testa il Comandante Alberto Pizzocaro.
Con loro gli esponenti delle associazioni del territorio: AssoCarabinieri, Alpini, Protezione Civile, Marinai, Corpo Musicale Giuseppe Verdi, Anioc, Anpi.
Nel suo intervento, Gianasso ha ricordato come «la giornata odierna è figlia della mozione da me proposta e sottoscritta e votata da tutta la maggioranza. Sono orgoglioso che da questa mattina, Venaria abbia un luogo dove poter ricordare i militari e i civili morte in quel vile attentato».
Dopo il silenzio e la recita della «Virgo Fidelis» da parte del Maresciallo Liuni, l’onorevole Augusta Montaruli ha parlato di orgoglio «per ricordare i Martiri di Nassirya. A distanza di 22 anni, ancora oggi si parla di scenari drammatici in tutto il Mondo, viste le guerre in atto. Sono onorata che Venaria abbia deciso di dedicare un luogo di eterno ricordo a quegli uomini».
Il Generale di Brigata Roberto De Cinti si è soffermato sul fatto che «quella tragedia può sembrare ormai persa nel tempo ma, invece, è tutto così ancora drammaticamente vicino. Non bisogna mai dimenticare quel sacrificio avvenuto all’estero, con uomini che hanno donato la loro vita per la Pace. Oggi in me c'è orgoglio. Perché quando si intitolano luoghi a chi ha sacrificato la sua esistenza per un ideale, per riportare la pace fra i popoli, ci fa capire come e quanto sia grande la nostra Nazione».