C'è forte preoccupazione per le sorti della «Kuka Roboter Italia», azienda di automazione e robotica con sede in via Leonardo Da Vinci a Grugliasco.
Come denunciano le organizzazioni sindacali Filcams Cgil e Fisascat Cisl di, la ditta ha avviato la procedura di licenziamento collettivo che prevede 30 esuberi su un totale di 116 dipendenti grugliaschesi.
«Questa decisione, comunicata dall'azienda motivata da un presunto rallentamento del mercato e crescenti pressioni competitive, giunge come un fulmine a ciel sereno e rappresenta un colpo durissimo per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti e le loro famiglie», spiegano i sindacati, ribadendo come quanto stia accadendo in Kuka «sia un sintomo preoccupante di una crisi più ampia che sta attanagliando l'industria e tutte le aziende ad essa collegate del territorio.
Siamo di fronte all'ennesima drammaticità di una situazione che va ben oltre il singolo caso. Kuka, un'altra azienda del territorio definito 'area di crisi complessa', ha annunciato 30 licenziamenti», dichiara Stefania Zullo della Fisascat mentre Giuseppina D'Agostino della Filcams ricorda come «la perdita di questi posti di lavoro strategici nel settore della robotica creerà l'ennesimo effetto domino su altre aziende dell'indotto dell'automotive, già messe a dura prova».
La preoccupazione è amplificata dalla consapevolezza che il territorio torinese sta vivendo un processo di deindustrializzazione che lo sta trasformando in una realtà sempre più depressa economicamente e socialmente.
«Torino non può permettersi di perdere ulteriori pezzi della sua storia industriale e del suo tessuto occupazionale. Ci aspettiamo che le istituzioni locali e nazionali intervengano con urgenza per affrontare questa crisi strutturale e non solo per gestire l'emergenza," dichiarano congiuntamente le Organizzazioni Sindacali che si sono attivate immediatamente con un tavolo di confronto con la direzione aziendale al fine di gestire la procedura di licenziamento collettivo e di esplorare ogni possibile soluzione alternativa, che possa salvaguardare l'occupazione dei lavoratori coinvolti.