Sono una sessantina gli alberi attualmente abbattuti a Venaria su un patrimonio arboreo di quasi 10mila piante.

Questo emerge dal piano potature, attualmente in corso nelle zone più a rischio, come parchi e scuole e, ora nelle zone urbane.

«Ma tutti verranno sostituiti», tiene a precisare il sindaco Fabio Giulivi, che di recente ha voluto fare il punto sul piano triennale delle potature, precisando come gli sforzi maggiori siano stati compiuti sul parco Salvo d’Acquisto: «In passato non era stato oggetto di valutazione di stabilità. Purtroppo, visionando gli alberi, sono emerse diverse problematiche. Tra cui in particolare la presenza di molti alberi morti o di esemplari che presentavano fenomeni di deperimento molto accentuato e di alterazione del legno talmente avanzati da risultare pericolosi per la pubblica incolumità. E così ne sono stati abbattuti sedici, oltre ad un platano morto. E per essere certi che la causa non fosse dovuta al temibile agente di cancro colorato del platano, ci siamo rivolti al Settore Fitosanitario regionale per ulteriori accertamenti. I tecnici regionali sono intervenuti, escludendo fortunatamente la presenza di tale fitopatia. Tuttavia gli stessi tecnici hanno consigliato di abbattere, oltre ovviamente all'esemplare morto, anche un platano accanto irrimediabilmente compromesso. Ed è stata inoltre riscontrata la presenza di altri alberi morti, di varie tipologie».

Ad aggravare la situazione anche l’estate calda e siccitosa che ha caratterizzato il 2022: «diversi alberi hanno particolarmente sofferto, tanto che, all'atto della potatura, si è scoperto che erano morti oppure con un 5-10% di chioma vitale, percentuale troppo esigua per mantenere in piedi la pianta», rimarca Giulivi che spiega anche come in tanti, quando si abbatte una pianta, iniziano ad accusare il Comune: «Purtroppo una scarsa dimestichezza nella conoscenza del settore del verde verticale (arboreo) porta ogni volta che si abbatte un albero per gravi e provati motivi - come nel parco Salvo d’Acquisto – ad accusare i Comuni spesso senza motivo e in modo diseducativo. L’Amministrazione Pubblica, coadiuvata dalle risorse interne e affidandosi anche a tecnici esterni specializzati, ha il dovere di custodire da “buon padre di famiglia” tutto il patrimonio, compreso il settore verde. Ciò comporta, quando necessario, anche l’abbattimento di piante morte, pericolanti, la messa in sicurezza di alcune di esse con potature drastiche, senza se e senza ma, perché occorre tutelare i cittadini e l’incolumità pubblica. Troppo spesso, in Italia, ci siamo ritrovati a piangere o a disperarci per incidenti e morti causati da alberi caduti. Occorre prevenzione. Effettuata da persone competenti in materia. Ovvio, poi occorre sostituire gli alberi con specie che siano idonee e resistenti alle avversità meteorologiche», conclude.