Il tema della legalità, delle comunità locali dopo il Coronavirus sono stati al centro di un incontro avuto tra l’onorevole Davide Mattiello e il gruppo che sostiene la candidatura a sindaco di Alessandro Brescia.
Mattiello è il fondatore e presidente della “Fondazione Benvenuti in Italia” ed è entrato in politica come indipendente del Pd, diventando parlamentare tra il 2013 e il 2018, ricomprendo anche il ruolo di componente della Commissione Giustizia e della Commissione Parlamentare Antimafia: attualmente è consulente di quest’ultima commissione.
Tra i presenti anche Mauro Esposito, il consigliere comunale di Caselle, testimone di uno dei processi più importanti dell'operazione San Michele.
“L’emergenza sanitaria ha aperto una grave crisi socio economica. Molte persone soffriranno di ansia e depressione e questo sicuramente comporterà un aumento della ludopatia, dell'uso di sostanze stupefacenti, di cedere alle pressioni della criminalità pur di ottenere ciò che ci serve per stare bene. Il compito di un’amministrazione comunale è fare coesione sociale, essere come edere sul territorio, di guardare e osservare quello che accade alle persone. I sindaci e gli assessori, con i consiglieri, devono essere prossimi e radicati al tessuto sociale. Solo così si può prevenire, comprendere e ricucire”, spiega Mattiello che poi affronta il tema legato agli appalti.
“In tempi come questi sappiamo bene che per le modalità di assegnazione di appalti ci saranno delle semplificazioni. E’ tutto comprensibile. Vuol dire che un amministratore locale riceverà delle pressioni, è inevitabile. E l’amministratore di turno dovrà alzare la guardia, tenendo rapporti qualificati con le forze dell'ordine. Se invece l'amministratore locale è un delinquente e cede al clientelismo e ai favoritismi, sarà l'ennesimo spreco di denaro pubblico. E questi sono i due pedali su cui bisognerà alzare molto la guardia, conclude Mattiello.
Per Alessandro Brescia “la legalità è una precondizione, non un confronto politico. Il grosso lavoro su cui punteremo è quello di lavorare a scopo preventivo, con un tavolo del sistema educativo a favore dei minori in cui devono essere presenti i dirigenti scolastici del territorio, le parrocchie, le associazioni che si occupano dei giovani. L'educazione alla legalità è un tema su cui lavoreremo sia con iniziative che coinvolgono le scuole sul piano della didattica ed extra curriculare”.
Silvia Iannuzzi