Sono state rese note le cause che hanno portato alla morte di Simona Alù, la mamma di 34 anni deceduta lunedì 4 gennaio nel suo appartamento di strada Madonna, alle porte di Druento.

Come spiegato dalla famiglia, e decretato dal referto del medico legale dell’Asl To3, la donna, mamma di una bambina di sei anni, soffriva di una gastrite causata da stress e dispiaceri accumulati negli ultimi quattro anni, divenuta nel tempo di natura emorragica e che ha portato anche ad uno “shock emorragico con anemia acuta”, ad un “edema polmonare acuto” e a una “insufficienza cardiaca acuta”.

“Sono queste le cause che ci hanno portato via la nostra Simona - spiegano i familiari, ancora oggi distrutti dal dolore - Purtroppo tante dicerie di paese hanno infangato il suo nome, Simona non era né in gravidanza, né pazza né tantomeno drogata".

Con il padre che ricorda quei drammatici istanti, quando è entrato nell’abitazione della figlia, trovandola ormai priva di vita: “Simona alle 2 di notte ha mandato ad un'amica un messaggio in cui diceva di non sentirsi molto bene, al mattino l'amica, leggendo il messaggio, si è precipitata a casa sua e non ricevendo risposta mi ha chiamato. Quando siamo entrati l’abbiamo trovata riversa a terra, senza vita. Simona era una donna meravigliosa, che ha persino cambiato lavoro rinunciando al posto full time in banca per un part time in un'azienda per stare il più possibile accanto a sua figlia, l’amore della sua vita. Sapere che in paese ci sono voci non belle sul suo conto mi fa tantissima rabbia, perché Simona non meritava e non merita questo”.

Quel giorno, in strada Madonna, erano arrivati sia gli agenti della polizia locale sia i carabinieri della stazione di Venaria per le indagini di rito. Con loro anche il sindaco Carlo Vietti.