La storia di Venaria Reale durante la Resistenza e quella dei suoi cittadini deportati nei campi di concentramento, dai nazisti, durante la seconda guerra mondiale. Questo è quanto viene raccontato a tutte le classi delle terze medie dell’istituto comprensivo 1 e 2, nel percorso di studio tra le pietre d’inciampo, fortemente voluto dall’Anpi di Venaria.
Un vero e proprio «museo a cielo aperto», che sarà visitato da circa duecento studenti della Reale. Un percorso di studio iniziato prima di Natale e che si concluderà nella primavera del 2023, nelle settimane antecedenti il 25 aprile, Festa di Liberazione.
Ogni classe, assieme ai loro insegnanti, verrà accompagnata dal vice presidente, Annibale Pitta, e dalla volontaria Maddalena Rubetti.
«Le pietre d’inciampo sono uno strumento utile per riportare alla memoria ciò che non dovrebbe più ripetersi, sulle pietre sono infatti incisi i nomi delle persone scomparse a causa della deportazione nazista nei campi di sterminio. Il percorso realizzato per scoprire le pietre d’inciampo ci consente anche di fare un approfondimento storico e sulla partecipazione di Venaria Reale, alla Resistenza e come i venariesi vivevano durante il periodo del fascismo. Un approfondimento che riguarda anche la storia nostri partigiani e la figura di Andrea Mensa attraverso linguaggi che si adeguano alla loro età», commenta Pitta.
Si parte da viale Buridani 26, dove è stata collocata lo scorso gennaio del 2021, la prima “pietra della memoria”, ovvero l’abitazione di Leonardo Beccaro.
La seconda tappa è in piazza Martiri della Libertà, dove vengono ricordati con una targa i 290 militari rastrellati il 16 settembre 1943 e la loro successiva deportazione in Germania.
Poi in via Rolle 14, dove si incontra la pietra d’inciampo di Mario Macri, nato a Valsavier (BS) il 18 agosto 1917 ed emigrato a Venaria. Venne arrestato il 19 ottobre 1943 mentre lavorava come bigliettaio sul trenino che collegava Venaria a Torino e venne internato come prigioniero politico nel campo di concentramento di Dachau: morirà assassinato il 25 giugno 1944.
I ragazzi incontrano anche la pietra d’inciampo dedicata a Camillo Girelli, in piazza Annunziata 6. Nato a Predore (BG) il 7 agosto 1908, nel campo di Buchenwald viene schedato come operaio. Presta servizio come lavoro coatto presso lo stabilimento Friddrich Krupp (Essen). Muore il 2 marzo 1945 come certificato dal Kapo (4829) Naftil Keanchenaus.
In via Lamarmora 5, si trova quella di Antonio Gliberti, nato a Galatina (LE) il 1 marzo 1917, arrestato il 19 ottobre 1943. Muore a Mauthausen il 26 aprile 1945.
La sesta e ultima pietra d’inciampo è in via Pavesio 27, dedicata a Oscar Bellusco che nacque a Pernumia (PD) il 14 febbraio 1904. Morto nel lager di Mauthausen il 23 marzo 1945, era un operaio comunista e lavorava nello stabilimento Fiat Ferriere.
Tutto si conclude nella sezione dell’Anpi, in via Cavallo 32, dove gli studenti, potranno vedere il museo “Andrea Mensa”, guidati dalla volontaria Teresa Moriondo. Qui i ragazzi potranno conoscere e interagire con le testimonianze e la storia dei partigiani venariesi grazie anche a video curati dal volontario e presidente onorario, Riccardo Ritiri.
Silvia Iannuzzi