Una folla ha voluto rendere omaggio, nel pomeriggio di oggi, lunedì 20 gennaio 2020, a Biagio Picciariello, il 48enne imprenditore morto il 7 gennaio per un infarto in Thailandia che lo aveva colpito mentre si trovava a lavoro, a Pucket, cittadina doveva viveva assieme alla moglie Nà e alla figlia Silvia Anchisa.

Gli amici di una vita, quelli con cui è cresciuto nella sua Altessano e gli altri conosciuti nel corso del tempo, lo hanno atteso fuori e dentro la chiesa di San Lorenzo, durante la celebrazione religiosa officiata dal parroco don Danilo Piras.

Una enorme corona, con sopra una sciarpa della Juventus - la sua squadra del cuore - ha accolto il feretro, sopra il quale era invece stata posizionato un cuscinetto colmo di rose rosse.

Picciariello è stato, nel corso degli anni, titolare di una trattoria in via Ala di Stura a Torino e a Venaria, del Bar della Stazione, in viale Roma, e poi del "Bar Il Punto", in corso Matteotti.

Dopo il rito funebre, la salma di Biagio Picciariello ha raggiunto il tempo di Mappano per il rito della cremazione.