Stop al consumo di suolo pubblico, per una Città sempre più ecosostenibile, con un’anima rivolta alla valorizzazione del paesaggio, dell’ambiente, del patrimonio culturale, che punta anche sui servizi pubblici rivolti ai cittadini. I territori devono diventare ambienti vivibili e più sani, più smart.
Il Consiglio comunale di lunedì 15 ottobre ultimo scorso, ha votato a maggioranza a favore di uno dei punti capisaldo del programma elettorale che riduce l’estensione del suolo attualmente edificabile su aree private e di proprietà comunale.
E il primo passo è stata la variante 28 al piano regolatore, quella di Cascina Casalis, su via Verga e via Puccini.
Su alcune aree su cui i privati hanno diritti edificatori la variante ha previsto la possibilità, la retrocessione della destinazione d’uso residenziale in favore del ripristino della destinazione d'uso attuale (agricola). La variante prevede anche che dove c’è cubatura residua negli isolati centrali del centro urbano consolidato si può costruire (es. dove ci sono fabbricati più bassi rispetto ad altri) costruendo sul costruito e quindi non consumando suolo.
Dichiara il sindaco, Roberto Falcone «Le varianti urbanistiche definiscono lo sviluppo e il futuro delle città e un’Amministrazione 5 Stelle non può che proporne di sostenibili. E finora abbiamo lavorato in questa direzione: limitare il più possibile il consumo del suolo, in quanto bene prezioso ed unico, facilitare gli interventi di rinnovamento edilizio di aree centrali in cui si è già costruito».
Aggiunge l’assessore all’Urbanistica, Giuseppe Roccasalva «Con questa variante, approvata da poco e velocemente, grazie all'innovativo lavoro con gli uffici, siamo riusciti a ridurre il consumo del suolo vergine attualmente edificabile di proprietà privata, convincendo i privati a rinunciare ad edificare a tutti i costi; allo stesso tempo ci siamo imposti di ridurre anche il consumo del suolo attualmente edificabile di proprietà comunale. Infine, abbiamo previsto regole premiali per la riqualificazione/miglioramento degli edifici esistenti, favorendo lo sviluppo di volumi negli isolati incompleti e nella parte già costruita dalla città. Questo è il primo tassello di un ampio disegno di sviluppo che punta a mettere in campo più strategie urbanistiche, ma con procedure snelle e puntuali, che lavorano come una specie di "agopuntura urbana". Studiare iniziative e imporre uno sviluppo sostenibile della città.
Conciliare vecchi progetti con le esigenze di riduzione del consumo di suolo. Convincere che progetti architettonici innovativi non sono più costosi se sviluppano spazi pubblici unici, che questa città non ha mai avuto. Insistere che l'edilizia privata deve essere attenta al sociale e ai servizi per i cittadini.
A Venaria Reale abbiamo cominciato a seminare idee per il nostro modello di futuro sostenibile, a partire dal recupero di terreni agricoli che avevano un destino miope segnato dal cemento».