Avete mai sentito parlare di Ipazia di Alessandria? E questo è solo uno dei venticinque nomi di scienziate  che Gabriella Bernardi, divulgatrice scientifica e blogger torinese ha presentato nella serata di venerdì 22 ottobre dal titolo "Sorelle perdute tra le stelle- Omaggio alle astronome dimenticate”. 

Un salotto culturale al ristorante Quadr'Ovale di Venaria, organizzato dalle associazioni culturali “Venaria e Futuro" della presidente Debora Virga e “Sorellanza" in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”.

Una ricerca, quella della Bernardi, che è durata dieci anni, con l’obiettivo di riportare in auge nomi di donne astronome che studiavano in epoche più remote le stelle e il loro flusso. Ma la loro dedizione non venne mai raccontata nei libri, perché era scomodo che una donna di un tempo conducesse studi in settori dove gli uomini avevano il primato.

"Solo a cavallo tra ‘800 e ‘900 – ha spiegato la studiosa - il valore delle donne in astronomia ha cominciato ad essere riconosciuto attraverso Caroline Herscher, anche grazie ad una serie di coincidenze fortunate”.

Per la consigliera comunale Barbara Virga, moderatrice della serata, “ci si può riconoscere in Ipazia magari in quelle condizioni laddove ci sono forme di prevaricazione non solo psicologiche o fisiche ma anche attraverso il mancato riconoscimento del proprio valore umano da parte degli uomini. In qualsiasi ambiente. Il tema della serata dimostra che laddove alle donne siano date pari opportunità, loro sono in grado di arrivare letteralmente fino al cielo, come dimostra la storia delle scienziate dimenticate. E questa possiamo classificarla come violenza di carattere culturale ai danni delle donne”.

La serata si è poi conclusa con momenti di condivisione e di riflessione delle proprie esperienze nel proprio lavoro. Come quella di Valentina Pascal Miha, del Centro Italo Romeno di Torino, o di Elisabetta Lunghi, insegnante, mamma e poetessa venariese, che ha contribuito a una riflessione per tutte le donne con un verso: "Perchè tu devi aver voglia di vivere e non morire”.

Silvia Iannuzzi