Vittorio Opessi, 56 anni di Villanova Canavese, e Antonino Marino, 55enne di Mathi, sono stati condannati definitivamente per aver nascosto il cadaver di Mihai Istoc, operaio di 45 anni di nazionalità romena.
I fatti erano iniziati l'8 giugno del 2009, quando Istoc aveva avuto un incidente sul lavoro in un cantiere edile a Venaria. Il suo corpo, però, venne trovato successivamente tra i boschi di Vignole di Montafia, nell'Astigiano, ma per identificarlo e capire che fosse il 45enne romeno ci vollero ben tre anni. Ovvero dopo la denuncia di scomparsa fatta dal fratello dell'uomo e l'inizio delle indagini da parte degli inquirenti: del caso si occupò anche la trasmissione "Chi l'ha visto?" di Rai 3.
Nonostante abbiano più volte ribadito di essere estranei ai fatti e di non conoscere quell'uomo, la Cassazione, nella mattinata di ieri, martedì 11 febbraio 2020, li ha condannati: Opessi a 7 anni, Marino a 4 anni (i due sono difesi dagli avvocati Silvia Merlino e Roberta Rocchetti).
Per l'accusa, Istoc dopo l'incidente mortale venne caricato su un'auto e portato nell'Astigiano, dove era presente una discarica abusiva, nascosto sotto a un divano.
Divano che gli inquirenti hanno accertato come provenisse dalla villetta in ristrutturazione a Venaria. Non solo. Un altro lavoratore, che vide il corpo di Istoc - così come emerso a processo - venne fatto ubriacare appositamente per evitare che ricordasse quella tragedia.