Se nei prossimi mesi non verrà trovata una soluzione, Venaria potrebbe perdere il calcio dilettantistico. E, soprattutto, potrebbe perdere per sempre il Venaria Calcio, storica società che da poco ha festeggiato i 70 anni d'attività.

La compagine del patron Mimmo Mallardo rischia di ritrovarsi senza campi a partire dal giugno prossimo, visto che i due campi in erba sintetica non sono più considerati idonei all’attività agonistica. Ovvero per fare giocare le partite ufficiali dalla categoria Giovanissimi Fascia B alla prima squadra.

I due sintetici, per legge, hanno una durata di vita pari a 10 anni. E dal 2004, anno di inauguazione degli impianti, a oggi, ne sono passati ben 15.

“Abbiamo ottenuto qualche deroga - ha ammesso questa sera in conferenza stampa Mallardo - ma ora il tempo delle proroghe è terminato. E la Federazione è stata chiara: o ci portate un progetto, in cui si affermi la volontà di realizzarli, e allo stesso tempo già un impegno di spesa, altrimenti l’omologazione non ve la posticiperemo più. E per noi sarebbe la fine di una storia lunga 70 anni”.

Il rifacimento dei campi avrebbe un costo di 500mila euro. "E non dobbiamo spenderli noi, che siamo concessionari, ma il Comune che è titolare dell'impianto. Se non dovesse farlo ci sarebbe 400 ragazzi in mezzo ad una strada. Vogliono questo?".

Il vicesindaco ed assessore alle Finanze, Angelo Castagno, non la pensa così: ” Nessuno impone loro di doverli rifare. Per noi, a livello pratico, sono ancora ottimali per effettuare l’attività sportiva, per gli allenamenti e le gare dei più piccoli". 

Ma, come spiega l'ex patron Beppe Spaolonzi, ora avvocato dei "Cervotti": "La situazione è drammatica ma potremmo ancora trovare una soluzione. Da parte nostra c'è la volontà di incontrare il Comune per evitare che il calcio muoia a Venaria. Ma per il momento, dopo 12 pec e 52 mail, abbiamo ottenuto davvero poca considerazione e non abbiamo visto tutta questa volontà nel venire incontro alle nostre esigenze".