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La maturità 2020 verrà ricordata a lungo per essere stata quella della didattica a distanza, delle lezioni via chat, dell’unica prova orale per tutti i candidati. E questo a causa della pandemia che ha letteralmente cambiato le nostre abitudini, portando anche gli studenti a dover affrontare la “matura” mantenendo la distanza con i propri docenti, non potendo vedere i propri compagni di classe.

Iniziamo con le sezioni “A” e “B” il percorso di conoscenza delle studentesse e degli studenti che hanno raggiunto l’ambito traguardo del “100” o del “100 con lode”, ovvero i due voti massimi che un maturando può conseguire al termine dell’esame di maturità. 

Nella sezione “A” partiamo da Giulia Iannacone, di Venaria, che ha visto la maturità come un momento “impegnativo, ma non difficile. Tutti i professori ci conoscevano, tranne il presidente della commissione interna. Ovviamente non sono mancate le difficoltà per la prova di matematica e fisica dovute al fatto che ci siamo preparati con la didattica online. Cosa ho esposto? La mia esperienza al Conservatorio, che frequento tutt’ora, visto che studio l'accompagnamento pianistico. Tra i miei sogni però c'è quello di diventare medico o ricercatrice. Mi sto preparando per il test di medicina e biotecnologie”.

Gioele Pierro, nato a Oxford ma venariese doc, definisce questa maturità come “diversa. Non mi sento di dare un giudizio se sia stata facile o difficile. Tuttavia la preparazione per l'elaborato di matematica e fisica doveva essere in presenza. Sul percorso delle competenze trasversali ho esposto il mio iter di studi da violinista al conservatorio Giuseppe Verdi. Cosa vorrei fare dopo? Conciliare questa passione con Fisica".

Bianca Mihaj, nel pieno della preparazione dell’esame, tra maggio e giugno, si è trasferita da Torino a Venaria: "Tra scatoloni da preparare, lezioni in didattica a distanza, verifiche e la prova di matematica e fisica da consegnare ho finito completamente i gigabyte della mia connessione sul telefonino, visto che non avevo la connessione a casa. I professori fortunatamente mi hanno aiutata, tra video lezioni e email. Maturità facile? No. Il nostro risultato è stato frutto del nostro impegno, che è pari a tutti gli studenti di due o dieci anni fa. Per le competenze trasversali ho presentato la mia esperienza fatta nel laboratorio di teatro del liceo, con il quale avevamo preparato al Concordia uno spettacolo. Il mio sogno? Spero di diventare medico".

Il venariese Lorenzo Ligotino ricorda i mesi di avvicinamento alla maturità: “Le lavagne digitali non sono spaziose e bisognava fare molta attenzione a non perdere alcun passaggio, sennò perdevi completamente l’esercizio e diventava tutto molto complicato. Quanto al colloquio orale, invece, per chi è timido è stato molto complicato. Lo scritto porta maggiori sicurezze. Ansia? Sì, nell’attendere il tuo turno. Il mio sogno? Entrare al Politecnico di Torino”. 

Nella sezione “B”, invece, partiamo dalla venariese Elisa Maniscalco: "Ci siamo dovuti preparare molto in fretta e in poco tempo. E prepararsi con la didattica a distanza ha reso tutto più complicato. Un punto a favore è stato il fatto di trovarsi i professori interni, certamente. Per le competenze trasversali ho esposto la mia esperienza come tutor per i ragazzi di terza media. Dopo? Vorrei iscrivermi al test d'ingresso per le professioni sanitarie, di cui ancora non si sanno le modalità”.   

Anche Virginia Andreucci, da Borgaro, è dello stesso parere della compagna di classe: "I mezzi su cui prepararci erano ridotti, per il resto verto era diversa da una maturità rispetto a quella di altri anni. Di certo l'orario delle lezioni per prepararsi era molto ridotta soprattuto per le materie scientifiche. Per le competenze trasversali, ho esposto il mio percorso di inclusione interno al liceo. Dopo questa maturità vorrei intraprendere Economia".

 Anche Costanza Angelotti, di Fiano, ha definito questa maturità "difficile per la preparazione: una didattica a distanza non può sostituire il confronto con gli insegnanti. Inoltre il giorno stesso dell’esame, affrontare il colloquio orale in presenza, è stato particolarmente stressante. Ora sono pronta comunque ad affrontare la vita da universitaria al Politecnico di Torino, per frequentare Ingegneria Ambientale”.

Silvia Iannuzzi