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“Come va la Dad? Parliamone in periferia”. Questo il titolo di un dibattito tenuto nei giorni scorsi a Torino, in Borgo Vittoria e tenuto dal venariese (ormai di adozione, ndr) Dario Pio Muccilli, studente del liceo venariese Juvarra. 

Per la prima volta, il dibattito e il confronto tra studenti, genitori e presidi sulla didattica a distanza è stato portato dal centro alla periferia.  

"La periferia dove nonostante ci sia la maggior parte della popolazione è quella che viene interrogata meno. La periferia è il centro, ma non ha consapevolezza di esserlo. Con questo sit-in, gli studenti della periferia, che spesso non riescono a far sentire la propria voce, hanno potuto confrontarsi e parlare dei problemi della Dad”, afferma Muccilli.

Cento persone in tutto. Tra questi anche alcuni studenti del liceo scientifico Juvarra. Seduti a debita distanza l’una dall’altra, con tanto di mascherina, sono state raccontate le proprie esperienze su questi mesi di lezione con smartphone, pc, tablet, connessioni lente, problemi e molto altro ancora. 

Tanti i temi toccati. Dall’isolamento psicologico al pericolo della dispersione scolastica. Fino alla mancanza di tablet, pc, connessione e spazi per poter svolgere una buona lezione. E terminando con il futuro della scuola. 

E gli studenti dello Juvarra hanno raccontato la loro esperienza di maturandi in didattica a distanza o in presenza al 50%, anche se da lunedì saranno tra il 70% e il 100% in presenza. 

"Il fatto di esserci preparati in Dad non ci permette di capire, a oggi, se saremo davvero preparati rispetto ai parametri normali. O ai maturandi che ci hanno preceduto anni fa. Il timore è che la commissione possa chiederci più di quanto effettivamente abbiamo imparato. Non è stato per nulla facile: sono stati mesi davvero complicati”, conclude Muccilli.

Silvia Iannuzzi