Uno degli obiettivi della «Festa della Nascita», evento che si è tenuto per la terza volta in Reggia, a Venaria, a fine estate 2023, era quello di mettere a dimora nuovi alberi per celebrare proprio le nuove nascite.
E così, questa mattina, giovedì 7 novembre 2023, si è tenuta una doppia cerimonia di piantumazione. Prima all'interno della scuola primaria Rigola e successivamente nella scuola dell’infanzia Boccaccio di Venaria, alla presenza del sindaco Fabio Giulivi; dell’assessore alla Cultura, Marta Barbara Santolin; dell’assessore all’Ambiente, Giuseppe Di Bella; della vice presidente dell’Associazione “La Rete delle Donne”, Angela Grimaldi; e di due militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Torino.
I sette alberi piantati - due alla Rigola e cinque alla Boccaccio - sono gli «alberi per il futuro», donati il 17 settembre scorso dal Reparto Carabinieri Biodiversità. Alla manifestazione hanno partecipato anche i bambini dei due istituti scolastici coinvolti. Con loro anche le dirigenti scolastiche dell'IC 1, Lorenza La Tona, e IC2, Anna Civarelli.
L’iniziativa è stata promossa dall’associazione “La Rete delle Donne”, grazie alla collaborazione con il Reparto Carabinieri Biodiversità – Raggruppamento Pieve Santo Stefano (AR), con il duplice obiettivo di promuovere la messa a dimora degli alberi dedicati ai nati 2023 e, dall’altro, sensibilizzare in particolare le famiglie e i bambini sull’importanza del patrimonio arboreo per la qualità ambientale e della vita.
«Mettere a dimora un albero è un fatto concreto; farlo tra comuni in rete è un’azione positiva: coinvolgere due generazioni e 24 comuni è il primo passo per un cambiamento culturale, in cui la generazione di oggi in collaborazione con la generazione di ieri si prendono cura delle generazioni future. Si tratta di un gesto dal forte valore simbolico», commenta Grimaldi mentre Giulivi rimarca come «Partecipare al progetto “Un albero per il futuro”, e farlo in rete con i comuni del territorio e idealmente con tutti i partecipanti a livello nazionale, aggiunga valore alla nostra iniziativa, ed è un atto molto potente che contribuisce a lasciare un futuro migliore alle nuove generazioni».
Le piante sono tutte autoctone, scelte ognuna per il suo particolare significato: dalle imponenti querce all’olmo campestre, albero di grandi dimensioni il cui legno viene utilizzato per costruire le barche, ai produttori di frutti come il pesco, il nespolo e il gelso nero, per arrivare al sorbo degli uccellatori, i cui frutti in inverno sono molto graditi ai piccoli uccelli. La credenza, soprattutto nei paesi nordici, è che tenesse lontane streghe, lupi mannari e demoni.
«Questi alberi sono simbolicamente frutto della Festa della Nascita, un progetto ormai consolidato che mette in rete Enti ed istituzioni in ambito culturale, sanitario, sociale, per un obiettivo comune: celebrare la nascita di nuove vite e proporre la fruizione culturale a tutte le famiglie come fonte di benessere per tutta l’esistenza», sottolinea Santolin.
Uno di questi alberi verrà successivamente dedicato alla bambina di cinque anni, scomparsa il 16 settembre scorso, proprio alla vigilia della Festa della Nascita, in un incidente aereo a San Francesco al Campo, nei pressi dell’aeroporto di Caselle Torinese.
«Incrementare il patrimonio del verde pubblico, oltre ad avere un valore simbolico, è un contributo concreto al miglioramento della qualità dell’aria e della vita di tutti noi. Farlo con le nuove generazioni è determinate per il futuro di tutti», rimarca Di Bella.