Il mondo scolastico è in continuo fermento. Studenti, professori e genitori non pensano soltanto alle condizioni difficili in cui si trova la scuola oggi e che il Covid-19 ha ampliato. Ma anche alle generazioni future. Così, a Torino, martedì 2 febbraio 2021, è stato ribadito in modo corale il “no" alle “classi pollaio”.
E tra i tanti manifestanti c’erano anche gli studenti del liceo scientifico "Filippo Juvarra” di Venaria.
Il presidio è stato organizzato dal sindacato Cub-scuola università ricerca di Torino, il movimento “Priorità alla scuola” e le organizzazioni “Rinascimento studentesco” e “Last Laboratorio studentesco”, che da mesi portano avanti battaglie per un rientro in sicurezza nelle scuole.Il sit-in è andato in scena davanti all'ufficio scolastico della Regione. Tutti hanno chiesto classi da 15 alunni e la rimodulazione dell'organico con più docenti a scuola e, ancora, che il Next Generation Eu sia distribuito per la scuola.
"Un presidio molto sentito in cui c'è stata la partecipazione di professori, genitori e noi studenti. Abbiamo chiesto che vi siano 15 studenti per classi non solo perché siano misure anti- Covid, ma anche per i prossimi anni, perché tutti professori e studenti soffrono delle situazioni in cui sono presenti circa 30 studenti per classe. Occorre, quindi, che ci siano nuove assunzioni e questi punti sono un problema da affrontare. Dal momento che il Next Generation Eu è destinato a noi giovani, allora sia distribuito per risolvere i problemi della scuola. Per questi motivi ci siamo ritrovati qui oggi", dichiarano Dario Pio Muccilli, studente del liceo Juvarra e portavoce di Rinascimento, e Daniele Milan.
Silvia Iannuzzi