Il 28 aprile 2020 potrebbe risultare una data qualunque sul calendario, ma non per tutti. Perchè in questa giornata, Venaria festeggia i primi 83 anni da quando, nel 1937, Vittorio Emanuele III concesse il titolo di Città.
Ma come è stata l’evoluzione di Venaria nel tempo? Fondata dai romani, la Reale era nota come Altessano: era divisa tra Inferiore e Superiore. Le due parti vennero unite il 9 giugno 1610.
Assieme a Ceresole, è uno dei due comuni italiani che gode del titolo “Reale”. E’ l’unico a poter vantare uno stemma civico che abbia elementi araldici massimi: il collare cavalleresco supremo della Santissima Annunziata (dal 20 dicembre 1891 su autorizzazione del Ministero dell’Interno del Regno d’Italia) e la corona Sabauda Reale.
Una città, protetta dal Patrono Sant'Eusebio, che festeggiamo il 14 agosto di ogni anno, che gode di due residenze reali ricche di storia: la Reggia di Venaria diventata oggi Patrimonio dell'Unesco e il Castello del Parco La Mandria, diventato oggi uno dei più importanti parchi e che, anno dopo anno, punta sempre più a diventare la casa dell'atletica.
Una città che, nel corso del tempo, si è espansa. Dal primo sviluppo industriale legato alla “Snia- Viscosa”, al doppio post periodo bellico.
Fino agli inizi anni ’70, quando iniziò l’espansione, per certi versi ancora in atto, visti i cantieri che dovrebbero partire a breve nella zona Salvo d’Acquisto.
E da Altessano e Centro Storico, ecco nascere i rioni Rigola, Salvo d’Acquisto e Gallo Praile. Con un importante flusso migratorio dalla vicina Torino ma, anche, dal Meridione.
Venaria è diventata una città che può contare su un grande tessuto associativo - il corpo musicale "Giuseppe Verdi" esiste dal 1875 - ma anche su un polo artistico-culturale come il Teatro della Concordia, sorto nel 2004. Oltre, ovviamente alla Reggia, tornata ai fasti di un tempo nel 2007 dopo un cantiere lungo otto anni. Senza dimenticare la nuova Biblioteca Civica “Tancredi Milone”, che a fine 2019 poteva vantare prestiti per 27.308 libri.
Gli ultimi dati parlano di una cittadina di oltre 33.500 abitanti (erano poco più di 11mila alla data di conferimento del titolo di città), inserita nel contesto della Città Metropolitana di Torino, con tre commissariamenti prefettizi dal 2010 al 2019 e che ora deve confrontarsi con l’emergenza Coronavirus.
Una città che può fregiarsi della medaglia di bronzo al Merito Civile durante la Resistenza con la seguente motivazione: “Importante centro per la presenza di stabilimenti di produzione bellica, nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, fu sottoposto ad attacchi aerei che causarono vittime civili e danni alle strutture industriali. Il popolo di Venaria partecipò con un elevato numero di suoi concittadini alla Resistenza ed offrì numerosi esempi di generoso spirito di solidarietà in favore delle persone bisognose, procurando loro cibo e vestiario”.
E allora, anche mantenendo le distanze sociali, buon compleanno Città di Venaria!
Silvia Iannuzzi
(Foto di Danilo Tancredi, gruppo Facebook "Venaria Ricorda")