VACCINI ANTI COVID - In arrivo le prime dosi di Moderna. AstraZeneca entro metà febbraio
Druento
Non sono ancora state stabilite le quantità destinate a ciascuna Regione, che dovrebbero essere parametrate sulla popolazione generale.
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Sono 3.866 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid alla data di ieri, domenica 31 gennaio 2021, come comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte .
A 3.850 di queste è stata somministrata la seconda dose.
Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 183.058 dosi (delle quali 46.813 come seconda), 91,08% delle 200.980 finora disponibili per il Piemonte.
Intanto stanno per essere distribuite in Piemonte le prime 4800 dosi del vaccino Moderna, arrivate all’aeroporto militare di Pratica di Mare. Le altre due consegne sono in programma per la settimana dell’8 e per quella del 22 febbraio, con un taglio già annunciato di circa il 20% rispetto a quanto preventivato nel primo caso e probabilmente anche nel secondo.
Confermate, al momento, le quattro forniture di febbraio del vaccino Pfizer mentre per quanto riguarda quello di AstraZeneca, la consegna delle prime 428.440 dosi in Italia sono state anticipate alla settimana dall’8 al 14 febbraio.
Non sono ancora state stabilite le quantità destinate a ciascuna Regione, che dovrebbero essere parametrate sulla popolazione generale. Al Piemonte spetterebbe quindi il 7-8% delle dosi. Nel pomeriggio, nel frattempo, è arrivata la registrazione del prodotto di AstraZeneca da parte di Aifa, con l’indicazione di un utilizzo preferenziale dai 18 ai 55 anni.
“Al di là delle nuove indicazioni - osserva l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi - a livello nazionale restano da definire correttamente i criteri per la ripartizione dei vaccini. Su questo aspetto le Regioni torneranno a riunirsi a breve. Nella prossima fase dedicata agli ultra80enni l’assegnazione in proporzione alla quota di popolazione penalizzerebbe i territori, come il Piemonte, che registrano una maggiore percentuale di anziani. Sarebbe più corretto considerare una distribuzione proporzionale al numero di anziani, a seconda delle fasce di età che verranno via via prese in considerazione secondo le priorità stabilite dal Parlamento”.
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