"Dobbiamo prendere il paese in mano". Nell'ordinanza con cui viene disposto l'arresto dell'ormai ex assessore regionale Roberto Rosso (FdI) - nell'ambito dell'inchiesta sui voti di scambio con la 'Ndrangheta in occasione delle elezioni regionali della scorsa primavera - si parla di un presunto incontro tra lo stesso Rosso, politici e altri arrestati (in primis Francesco Viterbo, ndr) per vincere le elezioni amministrative.
E il paese da "prendere in mano" sarebbe proprio San Gillio.
Un episodio che ha portato il sindaco di San Gillio, Gian Carlo Balbo, a prendere la parola nell'ultimo consiglio comunale dell'anno e a leggere una lettera per fare diverse precisazioni e che noi fedelmente riportiamo qui sotto:
“Alla luce dei recentissimi fatti di cronaca, che ancora una volta hanno visto coinvolto il nostro territorio in vicende legate alla criminalità organizzata, non possiamo non esprimere tutta la nostra preoccupazione per i rischi che continuano a correre le istituzioni democratiche.
E non possiamo non sottolineare, quello che ci siamo sempre detti: noi siamo gli altri e sempre lo saremo.
Siamo quelli che hanno fatto della legalità e del contrasto alla criminalità un proprio caposaldo aderendo non solo ad Avviso Pubblico ma anche lasciando fuori da queste mura ogni minimo personale ed illegale tornaconto.
Siamo quelli che non sentono il bisogno di “… dover prendere il paese in mano ….” (vedi le inchieste di questi giorni) per consegnarlo ad ogni forma di malavita, ma siamo quelli che sentono la necessità di prendere il cittadino per mano e condurlo in una San Gillio migliore, certo con fatica e sudore, ma senza l’ingerenza di un potere occulto e criminale.
Siamo quelli che hanno scelto come primo atto amministrativo del proprio mandato, quello di aderire ad un’Associazione di Enti locali e regionali per la formazione civile contro le mafie e questo sentimento contraddistingue ogni nostra azione ed emozione politica e sociale.
Quando anni fa, in occasione del nostro primo mandato, abbiamo fatto riferimento a queste necessità, siamo spesso stati visti ed etichettati come pazzi, allarmisti o solo una compagine politica che cercava un argomento per convincere (spaventandolo) il cittadino a votarci!
Non è pertanto tollerabile apprendere che, se confermato dai procedimenti penali in corso, questa consiliatura sia stata a serio rischio di infiltrazioni mafiose da parte di soggetti o organizzazioni criminali.
Risulterebbe che organizzazioni malavitose, di zona e non, avrebbero sentito la necessità e l’urgenza di occupare territorialmente ed amministrativamente questo palazzo.
La risposta nostra e dei cittadini in questi ultimi anni è stata ben chiara e tutti siamo saliti sulla scomoda e pericolosa zattera della legalità, per salvarci da questo mare dilagante di corruzione e assalti malavitosi.
Siamo fermamente coscienti e convinti che non sia stato solo il fato o il caso che abbiano tenuto fuori da questo Comune la criminalità.
Ogni nostra azione, pensiero, contatto umano e politico, sono stati i veri deterrenti alla invasione barbariche delle mafie a questo palazzo.
La giusta scelta di ogni singolo candidato nella nostra lista “Insieme per cambiare”, con una verifica sul campo dell’operato di queste semplici ma oneste persone, ha garantito e garantisce oggi questa amministrazione, che si fa a sua volta garante verso i cittadini della massima forma di trasparenza e legalità.
Come più volte detto fuori da questa sala, anche in campagna elettorale, con questo Sindaco e questa Giunta si fa solo quello che la legge ci consente di fare, senza soluzioni illegali o finanziariamente “creative”.
Siamo intenzionati a combattere in ogni modo pratiche che abbiano voluto o possano mettere a rischio di derive volte allo sfruttamento criminoso della nostra comunità e del nostro territorio, senza trascurare la difesa dell’onorabilità e del buon nome del nostro comune.
Anche il gruppo di minoranza si è espresso a favore della dichiarazione fatta dal Sindaco.
E lo stesso Balbo ha anche annunciato come il Comune di San Gillio si "costituirà parte civile nel processo che si aprirà in merito a questa vicenda. Noi ci siamo, soprattutto quando il demone che ci vuole colpire è più forte”.