Nel pomeriggio di sabato 18 gennaio 2020, nella sala consiliare del comune di Givoletto, si è celebrata la commemorazione di Angelo Agazzani, noto per le sue armoniose composizioni corali che lo resero tale sia in Italia che in Europa, precisamente in Francia.
Fondatore della "Camerata corale La Grangia" nel 1953 di Foresto di Cavallermaggiore in provincia di Cuneo, di cui divenne cittadino onorario nel 2016; nello stesso anno divenne cittadino benemerito di Givoletto.
"Un uomo che è scomparso solo fisicamente dalla nostra comunità, ma che lascia un bagaglio di cultura piemontese e givolettese che resterà indelebile nella storia. Un uomo la cui cultura è capacità di trasmetterla mi ha colpita fin dai primi incontri pubblici. Un uomo che raccontava le nostre origini come fossero delle favole, comprensibili ai bambini e affascinanti all'ascolto", afferma con stima e affetto il sindaco Azzurra Mulatero durante il suo messaggio di cordoglio.
Non solo fondatore, ma anche ricercatore, armonizzatore e direttore-cantore. Era noto per le sue doti nella capacità di comporre i canti relazionandosi con le persone e la gente comune, dalla quale riusciva a trarre informazioni e storia.
Oltre al sindaco Azzurra Mulatero ed ai consiglieri comunali, diverse le persone note tra cui Davide Sannazzaro il Sindaco di Cavallermaggiore, Balocco l'assessore regionale, Michele Catalano ex sindaco di Givoletto, il coro e molte altre persone che lo hanno conosciuto e che volevano esprimere un pensiero in memoria di Angelo Agazzani.
E lo descrivono come maestro di vita, non solo nel coro, che ha insegnato che la cultura non è solo un ricordo da tenere, ma è un eredità di cui noi abbiamo la responsabilità di riportarla.
Altre testimonianze descrivono il modo in cui Angelo armonizzava i suoi canti "vestendoli a festa", lavorava con le scuole e "una ne faceva ma 100 ne pensava" aggiungono.
Ideatore dell'Araldica popolare di Givoletto che rappresenta con circa 78 disegni le famiglie del paese, altro discorso toccante quello di un amico che lo ricorda come un uomo che ha donato tanto alle comunità e che "chi dona è giusto che riceve" aggiunge....
Accorsi addirittura amici dalla Francia che lo ricordano in aneddoti che hanno fatto sorridere tutti i presenti, come quello in cui si raccontava che alla fine di un viaggio in pullman avevano gustato insieme del buon vino mentre cantavano e ballavano.
Durante la commemorazione il coro si è esibito in alcuni dei suoi canti, tra cui "la rondolina".
Tutti affermano che Angelo lascia una grande eredità e che le cose nate dalla sua profondità nobile, sono destinate a rimanere e che sarà vivo nei ricordi di tutti.
Sara Accardo