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Ci sono voluti anni, forse troppi, con annessi parziali tagli dei nastri che avevano illuso tante famiglie che confidavano in questa struttura per dare un futuro ai propri cari, affetti da una malattia così grave qual è l’Alzheimer, che colpisce nel mondo 57 milioni di persone e in Italia è la sesta causa di morte.

Oggi a Collegno la “Clinica della Memoria” ha presentato i servizi a distanza di cinque anni dall’inaugurazione dei locali, dando respiro al sogno di don Mario Foradini e della Fondazione San Secondo. 

La Clinica, che ha sede in via Umberto Terracini, è stata fortemente voluta da don Mario nonostante i tanti problemi e i tanti ostacoli. “Perché i rossi (i comunisti) non la volevano”, ha tenuto a ribadire durante il momento ufficiale, alla presenze delle autorità comunali, con in testa il sindaco Francesco Casciano e la consigliera regionale Sarah Disabato, e le autorità sanitarie, fra tutte Franca Dall’Occo, direttrice generale dell’Asl To3. 

Nessuno dei vip che erano stati annunciati ha fatto capolino a Collegno: il governatore Cirio impegnato nell’emergenza Covid; il sindaco Lorusso in consiglio comunale; l’arcivescovo Nosiglia aveva altri impegni. Peccato. 

La presentazione, che di fatto dà avvio alla struttura, arriva a distanza di 22 anni da quel novembre ’99 quando don Mario, assieme all’avvocato Grande Stevens, incontrò l’Avvocato, al secolo Gianni Agnelli, per presentargli un progetto di aiuto verso chi aveva problemi di testa. In un primo momento non se ne fece nulla. Poi arrivò il “dono” di Agnelli: un terreno da quasi 20mila metri quadri nella zona del Campo Volo. “In Borgata Paradiso: e se non è un segno del destino quello… E poi copiammo l’idea del Mauriziano a Brescia e, lasciando stare diverse vicissitudini, ecco arrivare a oggi. Purtroppo qui i fatti si fanno attendere, mica come a Milano. E’ un peccato. Avremmo potuto aiutare ancora più persone”, va al sodo don Mario. 

I lavori, finanziati grazie alle donazioni di privati, Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt, hanno portato alla nascita di una struttura con quattro reparti di riabilitazione per 60 persone, due nuclei di degenza, due centri diurni per 40 posti, una palazzina di tre piani per attività ambulatoriali e riabilitative, laboratori scientifici, aule per seminari e conferenze, centro documentazione sulla malattia. 

“Non è un ospedale e non è una clinica vecchio stampo. E’ un luogo dove i pazienti si sentono a casa, dove tutti vengono curati e aiutati nel gestire la malattia, rallentandola il più possibile, garantendo la loro autosufficienza, confortandoli”.

E se fino a pochi mesi fa è stato un centro Covid, da domani ospiterà anche l’hub per la somministrazione delle dosi vaccinali “anti Covid”, in accordo con Regione e Asl To3, ovviamente sempre previa prenotazione attraverso il sito regionale “Il Piemonte ti Vaccina”. Inoltre ospiterà anche, in locali ampi e moderni, il servizio di continuità assistenziale e la guardia medica di Collegno.