Era il 1945 quando, per volontà di Alcide De Gasperi, nasceva il Centro Nazionale Sportivo Libertas con l’obiettivo di promuovere l’attività sportiva agonistica e amatoriale in tutta Italia. Un’Italia che si trovava a dover ricostruire non solo le macerie della guerra appena conclusa, ma anche un tessuto sociale frastagliato. Una missione di cura di cui anche lo sport era chiamato a farsi carico.
Oggi, 77 anni dopo e oltre 800 società sportive affiliate, Libertas mantiene viva la propria missione costituente, di cui primo promotore è Andrea Pantano, attuale presidente del Centro Nazionale Libertas, già Tenente Colonnello di Cavalleria in congedo, istruttore, giudice e campione di equitazione.
Dopo essersi spostato in tutta Italia, oggi presiede con una convinzione: il percorso si realizza ascoltando gli operatori di base e dando loro strumenti concreti per vivere le quotidianità dei diversi contesti sociali in cui le associazioni sportive italiane sono inserite.
Lo sa bene il Responsabile Nazionale Libertas di Taekwondo Alfredo Mulè, che da anni propone questa disciplina marziale a un ventaglio di persone dai 3 ai 99 anni compresi ragazzi con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali; a suo supporto il Presidente Provinciale della Libertas Piemonte Vincenzo Santoleri. I due attuano progetti che nascono da una visione comune di sport centrato sulla persona. Sono infatti convinti che l’esperienza nel contesto sportivo consenta di liberare energie positive che favoriscono comportamenti costruttivi, senso di appartenenza e intelligenza sociale. Lo sport attraverso il contatto con il proprio corpo e l’incontro con gli altri permette di riappropriarsi della fiducia in sé stessi, di acquisire competenze cognitive, relazionali e affettive che resteranno come caratteristiche assimilate per il resto della vita. La linea che seguono è quella di aprire all’esperienza per far sì che lo sport venga vissuto come un momento di gioia e non come sacrificio, diventando strumento per la propria realizzazione come individuo, per il proprio equilibrio e per la propria salute.
Gli obbiettivi che si prefiggono: sono avvicinare bambini e adolescenti all’attività fisica, motoria e sportiva, creare l’opportunità di praticare sport per i soggetti più fragili, promuovendo la pratica sportiva come stile di vita non solo sana ma anche equilibrato e consapevole che nessuno con loro rimarrà indietro.
Sempre attenti ad individuare azioni che incidano, non solo sullo stile di vita dell’atleta, ma anche e soprattutto sulla crescita personale, emotiva e culturale dei propri tesserati. In questo senso l’attività sportiva si focalizzerà sui bisogni, espressi o latenti, di quasi tutte le fasce della popolazione che necessitano di un sostegno concreto per ottenere la piena integrazione e coinvolgimento sociale.