"Tu sì, tu no. Senza Dpi non ci sto". E' al grido di questo motto che questa mattina, venerdì 30 ottobre 2020, è stato organizzato un flash mob nel parcheggio antistante l’ospedale di Rivoli per gridare la loro stanchezza ed il loro disagio alla Direzione Aziendale dell'Asl To3 ed alla Regione per chiedere migliori condizioni di lavoro, più salute e sicurezza per sé stessi e per i pazienti.
Il flash mob è stato organizzato dalle Rsu di Cgil, Cisl, Uil e Nursing Up per denunciare anche i ritardi nella predisposizione delle misure anti-covid, dei percorsi sporco-pulito, l’assenza di un protocollo sulla sicurezza condiviso con le organizzazioni sindacali "e le politiche fallimentari sull’acquisizione di personale", commentano i sindacalisti.
"I professionisti della sanità continuano a lavorare ininterrottamente in condizioni disastrose, senza che le autorità preposte si occupino seriamente della sicurezza vista a 360 gradi. Viene meno il precetto dell’art. 2087 del Codice Civile e il Dlgs 81/2008 che prescrivono l’obbligo della massima sicurezza tecnologicamente fattibile per tutti i lavoratori, a carico del datore di lavoro.
Mancano tute di protezione totale, mancano guanti, manca il personale e per ultimo manca persino l’alcool per la sanificazione degli strumenti e degli arredi. Si continua a lavorare in una situazione di grandissima difficoltà e incertezza che viene acuita quando ci si sente rispondere che la sorveglianza sanitaria non verrà più garantita. Ci chiediamo se tutto ciò sia costituzionalmente ammissibile.
La Regione prescrive nuovi obblighi in tema di sorveglianza sanitaria, prevedendo il controllo a scadenze di 15, 25 e 40 giorni: le aziende stanno sospendendo tale prescrizione nei fatti.
Chiediamo di evitare di fare discriminazioni tra lavoratori e di sottoporre a tampone tutto il personale sanitario, incluso personale con contratti atipici, interinali ed equiparati. Riteniamo ugualmente rilevante estendere tale procedura anche alle RSA e a tutte le strutture sanitarie che operano sul territorio. Scelte importanti sul personale dovevano essere fatte negli anni scorsi, sia a livello aziendale, che regionale e nazionale. Paghiamo un’assurda gestione della Cosa pubblica che oggi si riversa in tutto il SSN.
Assumere personale è importante, siamo con l’acqua alla gola e il nostro pensiero va a tutti i lavoratori che stanno continuando a prestare la loro grande opera, e a tutti i cittadini che inevitabilmente hanno diritto oggi più che mai ad una Sanità sicura, efficiente ed efficace", commentano i sindacalisti.