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Da questo pomeriggio, martedì 20 giugno 2023, i bambini di tutta Venaria potranno giocare in un parco davvero differente: il «parco giochi diffuso».

Si trova nel «Parco della Bambina», tra via Petrarca e via Boccaccio. 

Realizzato dall’Amministrazione Comunale, attraverso la partecipazione al bando regionale “Giochiamo all’aria aperta”, il «Parco Diffuso» è un insieme di installazioni ludiche, realizzate sulla pavimentazione stradale, dislocate in punti differenti di una città, di un paese, all’interno di un cortile scolastico o, ancora, in un complesso sportivo.

Il parco non necessiterà di una manutenzione continua ma solo di straordinari interventi di ritocco.

Ogni postazione ludica può essere rinnovata con giochi diversi una volta esaurita la sua durata di 18 mesi o ripristinata a un costo ridotto del 30% dalla prima installazione. Ogni postazione avrà un QR code da scansionare con lo smartphone dei genitori, da cui, in pochi secondi, apparirà un video con le regole del gioco proposto e la particolarità che può essere attrattivo per i bambini che arrivano a far visita in città.

Il progetto è stato realizzato dall’azienda CircoWow e co-progettato durante l’anno scolastico dai bambini delle classi quarte e quinte delle scuole «8 Marzo» e «Romero», con i piccoli studenti che per l’occasione sono diventati dei piccoli designer.

Gli altri «parchi giochi diffusi» saranno realizzati nei parchi «Vespucci», «Iannetti» e «Amati».

Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Fabio Giulivi, il vice sindaco Gianpaolo Cerrini, e gli assessori Paola Marchese e Luigi Tinozzi, la referente di Circowow, Sara Pieretti. 

"Come amministrazione siamo orgogliosi di questo parco, che rappresenta un nuovo modo di concepire gli spazi dedicati all'aggregazione, in particolar modo dei più giovani. Abbiamo un triplice obiettivo: il primo è mettere a posto tutti e 24 i parchi giochi cittadini. Il secondo è quello di dare vita ad altri parchi diffusi, sfruttando la fantasia dei bambini. Il terzo è migliorare e cambiare i giochi nelle scuole cittadine", sottolinea Giulivi. 

Silvia Iannuzzi