Duro attacco del sindaco Roberto Falcone ai vertici di Scr, la Società di Committenza Regionale, che sta curando tutto il cantiere per la realizzazione del tunnel di corso Grosseto.
"Sono molto preoccupato e voglio condividere con voi le mie perplessità perché solo pochi giorni fa, dopo anni che chiediamo spiegazioni e rassicurazioni agli Enti, siamo riusciti a entrare nel merito di alcune criticità che riguardano la realizzazione del tunnel di corso Grosseto".
 
Falcone attacca i vertici regionali perché "a sei mesi dall’interruzione della linea ferroviaria Torino-Ceres siamo coinvolti per ragionare le modalità e le criticità del servizio sostitutivo. Le conseguenze del cantiere potrebbero portare le persone ad abbandonare il Trasporto Pubblico Locale e utilizzare le auto, creando un traffico se possibile ancora più congestionato. È gravissimo che le possibili soluzioni per gestire il servizio sostitutivo non siano state condivise già in sede di progetto ed è surreale la mancanza di comunicazione e di coinvolgimento delle Amministrazioni in un progetto che ha un impatto enorme su tutti i cittadini serviti dalla Torino-Ceres. Ipotizzare il 2020 come termine dell’entrata in esercizio della nuova Torino-Ceres è fantasioso: dai riscontri avuti finora, Scr ha previsto almeno un anno e mezzo di interruzione della linea a partire da fine 2019. Se tutto va bene senza intoppi - e in un’opera così complessa le probabilità che questi si verifichino sono sempre molto alte - ipotizzare che avremo la Torino-Ceres sarà interrotta fino a un tempo incerto è preoccupante per tutti noi".
 
Per il sindaco "è necessario preoccuparsi di come e dove sarà prevista la stazione di attestamento: Rigola? Viale Roma? Stazione di Borgaro? Stazione di Caselle? E poi basta con le prese in giro: la Torino-Ceres non sarà mai una metropolitana. Dopo la realizzazione del tunnel di corso Grosseto continuerà a essere una ferrovia che arriverà finalmente a Porta Susa ma che con circa 20 minuti di frequenza e fermate in superficie a distanze di chilometri, avrà un’utenza completamente diversa da quella di una metropolitana. Dire il contrario è gettare fumo e speranze negli occhi di coloro, 60mila persone che ogni giorno si muovono da nord verso Torino, che hanno invece bisogno di un trasporto veloce. Dire che “La nuova ferrovia potrebbe essere un ottima alternativa ai mezzi su strada per i tifosi” è un’ingenuità che solo chi vuol fare propaganda può inventarsi: le stazioni della Torino Ceres continueranno a essere troppo distanti dallo stadio e i tifosi continueranno a venire in auto. Ciò che potrebbe cambiare le cose è, appunto, una linea di metropolitana, che è ciò che Venaria Reale insieme ad altri comuni nord-ovest ha chiesto a Torino di realizzare".