“Le voci sempre più insistenti di un imminente scorporo di Marelli da FCA, mantenendo la maggioranza come azionista la famiglia Agnelli attraverso le loro società, conferma la strategia di Marchionne e la sua vera natura di uomo di finanza più che di industriale, finalizzata a creare valore per gli azionisti ma non a dismettere un gioiello di famiglia”.

Commenta così Claudio Chiarle, segretario generale Fim-Cisl su una vicenda che riguarda da vicino anche Venaria, con il triplo stabilimento di viale Carlo Emanuele: da una parte la SBH, con 152 addetti. Dall’altra quella relativa ai Sistemi di Scarico, dove sono 914 i dipendenti. Senza tralasciare la parte di Automotive Lighting, con 874 addetti.

“Il punto più delicato rimane la garanzia occupazionale, ma i vari scorpori compiuti in questi anni non ne hanno creati, né in Ferrari né in CNHI. Lo scorporo non è una vendita e siccome si crea valore le azioni rimangono a chi le ha già per creare maggior ricchezza allo stesso azionista. Noi vogliamo anche ricadute e benefici per i lavoratori. Può esser un’opportunità sindacale di rilancio di Marelli, che è un’azienda complessa e molto diversificata. Un’occasione insomma per rilanciare dal punto di vista delle attività anche gli stabilimenti Marelli più in difficoltà magari puntando molto sulle attività di ricambistica per tutto il Gruppo e i marchi FCA”.