I Carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo una misura cautelare personale nei confronti di 3 italiani (uno in carcere e due ai domiciliari) ritenuti responsabili in concorso di furto aggravato e ricettazione di autovetture e di porto abusivo di armi e munizioni.
Gli arrestati fanno parte di un gruppo criminale che vede coinvolti altri 11 indagati per il reato di associazione per delinquere finalizzata ai furti, ricettazione e riciclaggio di autovetture, in particolare dei marchi Fiat e Abarth, che agiva in Torino e provincia.
I furti erano commissionati da carrozzieri, i quali cannibalizzavano le autovetture per i ricambi e per rivenderli a clienti ignari della provenienza.
In 5 mesi di indagini i Carabinieri della Compagnia di Venaria Reale hanno accertato più di 14 episodi delittuosi e recuperata refurtiva per oltre 200.000 euro fra auto e pezzi di ricambio.
Fino al 31 marzo 2021 la circolazione sarà vietata anche per ciclomotori e motocicli Euro 0 e i veicoli diesel Euro 3 e Euro 4, per il trasporto di persone o merci, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19.
Per la procura, il personale sanitario non sarebbe stato formato a regola d'arte per gestire il Covid-19 e, allo stesso tempo, come i dispositivi di protezione fossero inadeguati.
Attualmente sono in corso le indagini dei carabinieri per capire perché quell'auto sia stata bruciata proprio a Venaria e nell'unico campo in disuso da ormai cinque anni abbondanti.
Ma la loro fuga in un cantiere presente nelle vicinanze, è servita a poco. Perché gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Torino li hanno braccati e arrestati.
Sabato 23 gennaio, lo scoprimento del bellissimo monumento attorno al quale si sono riunite le associazioni druentine con i loro labari, le autorità civili e militari, i giovani della Consulta e dell'Anpi.