Nell'arco di poche settimane, il pronto soccorso di Rivoli è stato al centro di due aggressioni ai danni di medici, infermieri e forze dell'ordine.

Prima lo scorso 28 settembre 2024, quando venne arrestato un 25enne straniero, nella notte fra il 7 e l’8 ottobre 2024, un’ambulanza del 118 ha recuperato un 33enne rivolese presso la sua abitazione in stato di alterazione psicofisica, trasportandolo in pronto soccorso per poi aggredire tutte le persone che gli capitavano a tiro: medici, infermieri e perfino la guardia giurata, per poi fuggire nel cortile e prendere a calci un’autovettura di un infermiere.

Per l'assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, «I Pronto Soccorso degli ospedali piemontesi devono dotarsi quanto prima di dispositivi di allerta per i casi di aggressione, perché non è più tollerabile che avvengano casi di violenza ai danni del personale sanitario, a cui va la mia piena solidarietà e il mio ringraziamento per l’impegno e la dedizione che quotidianamente rivolgono ai pazienti.

La mia attenzione sull’argomento è massima e stiamo lavorando affinché i dispositivi elettronici personali per inviare richiesta di aiuto, dopo un primo momento sperimentale, siano consegnati a tutti gli operatori.

Ma accanto a questo si dovrà da un lato rafforzare la presenza e il passaggio delle forze dell'ordine negli Ospedali e installare, nel rispetto della privacy, videocamere proattive e dall’altro avviare un’azione di comunicazione mirata verso i cittadini e i pazienti affinché questi casi non si ripetano».