Da oggi, lunedì 8 marzo 2021, in buona parte del Piemonte, è tornata la didattica a distanza, almeno fino al prossimo 20 marzo 2021.
Due le fasce di rischio decise dalla Regione: Nella fascia 1, in tutti i Comuni è sospesa l’attività didattica in presenza, con attivazione della didattica a distanza al 100% nelle scuole di ogni ordine e grado, ad eccezione di nidi e micronidi, dell’attività scolastica per i disabili e dei laboratori.
Si tratta di Collegno, Grugliasco, Rivoli, Borgaro, Cafasse, Caselle, Fiano, Mappano, Mathi, Robassomero, Vallo e Varisella.
Nel resto del territorio piemontese, alla luce della situazione di eccezionale peggioramento dimostrata dai numeri dei contagi in forte crescita e da una capillare presenza della variante inglese (che ha una elevatissima velocità di diffusione e colpisce di più anche le fasce giovani della popolazione), a partire da lunedì 8 marzo l’attività didattica proseguirà in presenza per nidi, micronidi, materne, elementari e prima media, mentre dalla seconda media in su - incluse scuole superiori e atenei universitari - le lezioni si svolgeranno in dad al 100% (sempre ad eccezione dell’attività scolastica per i disabili e dei laboratori).
Si tratta dei Comuni di Alpignano, Druento, Givoletto, La Cassa, Pianezza, San Gillio, Val della Torre, Venaria.
Ma gli studenti, a partire da questa mattina, porteranno avanti la loro battaglia “anti-dad".
Il Movimento Rinascimento Studentesco si è presentato nuovamente davanti alla sede della Regione, in piazza Castello, a Torino, per protestare e far sentire la propria voce. Fra loro erano presenti anche alcuni studenti del liceo Juvarra di Venaria e un presidio di “Priorità alla Scuola”.
Gli studenti sono pronti a manifestare tutti i giorni e a tenere lezione, con webcam e pc portatile, proprio come se fossero in un'aula a cielo aperto. Muniti di mascherine e con distanziamento sociale.
"Non dovevamo vederci più. Ma così non è stato. Scenderemo in piazza, non solo oggi, tutti i giorni della Dad e, qualora fosse necessario, anche fino a giugno. Riteniamo che questa chiusura delle scuole sia una presa in giro, perché si sceglie di chiudere un settore che fondamentalmente non ha un ritorno economico. Il ritorno a scuola è fondamentale perché è pedagogico, culturale ed educativo nella nostra società. Nessuno si è reso conto che se si chiudono le scuole si chiude il futuro degli studenti. La scuola è istruzione, socialità e comunità. Siamo qui a testimoniare che se non c'è un posto per studiare, allora vuole dire che ci prenderemo anche piazza Castello. Ricordiamo anche i problemi degli studenti che affrontano le lezioni in Dad in solitudine, non solo psicologica, ma la solitudine per chi in famiglia è in condizione di disparità di reddito e l'impossibilità di avere uno spazio per studiare in tranquillità”, afferma Dario Pio Muccilli (Rinascimento Studentesco) che frequenta il liceo venariese.
Silvia Iannuzzi
(Foto di M. Chiantaretto - S. Pomero)