Minacciato e poi picchiato da un gruppo di giovani dopo la gara di calcio giovanile Under 17 tra l'Atletico Pont e la Druentina.

Ad avere la peggio è un uomo di 50 anni, di Rivoli, ricoverato al San Luigi di Orbassano per la frattura della rotula, del perone e del legamento crociato della gamba sinistra: sarà costretto a sottoporsi ad un intervento chirurgico e ne avrà per almeno due mesi.

Da una ricostruzione dei fatti, il 50enne è stato avvicinato da diverse persone che lo hanno minacciato e poi malmenato.

Dubbi invece su cosa abbia portato alla violenta aggressione. C'è chi dice degli insulti razzisti rivolti dagli spalti ad un ragazzo che gioca nella formazione di casa. Ma c'è anche la versione, quella della Druentina, che parla di ripetute minacce durante l'intera gara da parte di questa banda di giovani ai genitori e ai calciatori della squadra di Druento, culminata poi con l'aggressione nel parcheggio del campo.

Del caso se ne stanno occupando i carabinieri di Pont. Dopo la partita, dirigenti e giocatori della Druentina si sono recati dai carabinieri di Cuorgnè per presentare un esposto e segnalare l'accaduto. Al momento dell'aggressione, però, nessuno ha chiamato il 112. Ora gli accertamenti sono in corso.

Per quanto riguarda i presunti insulti razzisti, giovedì uscirà il comunicato ufficiale della Lega Calcio e nel qual caso il direttore di gara avesse annotato l'accaduto non mancheranno i provvedimenti.

«Ho massima fiducia nelle forze dell'ordine e nella giustizia sportiva. Una cosa è certa: il calcio è morto. Dovrebbe essere un momento aggregativo, sociale, divertente. Invece ci ritroviamo con un genitore con una gamba fratturata per motivi ancora adesso sconosciuti. Spiace anche che la società padrona di casa non abbia dato una mano ai nostri genitori e dirigenti in quelle fasi così concitate. Da presidente non posso concepirlo», sottolinea e commenta Gianpiero Passalacqua, presidente della Druentina.