Collegno è in lutto per la morte di Mario Gramaglia. Partigiano, ultimo testimone dell'eccidio del Colle del Lys, cantore e custode del patrimonio storico e sociale della comunità, generoso volontario si è preso cura della città e delle sue tradizioni. “Ci mancherà la sua gentile presenza, i suoi sonet  hanno accompagnato avvenimenti e ricorrenze con pensieri di condivisione e amore per Collegno. Barba Mario Gramajot,  cosi apostrofato amichevolmente, può essere considerato a pieno titolo il padre putativo di Collegno, una vita sempre dalla parte della giustizia, ispirato agli alti valori civili e cristiani che sapeva trasmettere con genuina sincerità”, lo ricorda il sindaco Francesco Casciano.

Nato il 21 aprile 1926 a Collegno, frequenta l'asilo infantile “Alessandro Provana” di Collegno e poi la scuola elementare “Paolo Boselli”. In giovanissima età inizia a lavorare alla fonderia Borsello. Dopo l'otto settembre 1943, come molti suoi coetanei, lasciò Collegno e salì anche lui in montagna. Fu inquadrato nella 19° Brigata “Eugenio Giambone” dal 10 giugno 1944 al 30 settembre 1944. E’ stato testimone oculare della tragedia del Colle del Lys (2 luglio1944).

Fu catturato e subì l’internamento in Francia a Grenoble, caserma “Bisanè”. Al rientro in Patria fu inquadrato dal 1 aprile 1945 al 7 giugno 1945 nella divisione “Renzo Cattaneo”. 

Fu proprio durante il suo internamento, durante l’ora d’aria in cui i prigionieri potevano passeggiare nel cortile interno alla caserma, che conobbe tre fratelli ed un cugino tutti di origine ebraica ed appartenenti alla Comunità Torinese. 

I tre giovani ebrei appena saputo che Mario era di Collegno gli domandarono se conoscesse il Parroco di Collegno Don Scaccabarozzi, alla risposta affermativa gli raccontarono “che nei momenti più disperati Don Modesto aveva dato aiuto ed asilo ai loro parenti ed amici”. 

Mario nel cortile della caserma “Bisanè”, ebbe nuovamente la certezza che il Priore di Collegno, nell’assoluto silenzio ed in totale discrezione, aveva messo in gioco la propria vita per salvare dei perseguitati senza guardare il credo religioso o politico. 

Terminata la parentesi della guerra, Mario ritornò nella sua amata Collegno dover alternò al lavoro della fabbrica quello di floricolture e quello di abile manutentore. 

Nato e cresciuto in una famiglia profondamente cattolica non smise mai di frequentare la Chiesa Parrocchiale e le connesse attività pastorali. 

Mario, nella sua grande semplicità,  si è adoperato come il nipote Giuseppe ed il fratello Alessandro per la salvaguardia del patrimonio etnografico locale.

Per oltre un decennio ha curato la gestione della Cappella della Madonnina con gli altri volontari del borgo del Guado.

Nel corso dei decenni ha composto numerose poesie in lingua piemontese, gli immancabili sonetti per la festa della Madonnina e nel 2010 compose il sonetto per i 450° della Fiera di San Lorenzo.

I suoi sforzi per tramandare la memoria storica locale hanno permesso a tanti collegnesi di conoscere l'origine della Comunità Civica Locale.

Nel 2017 la Città di Collegno lo insignisce dalla Cittadinanza Benemerita.

"Oggi ci ha lasciato Mario Gramaglia, l’ultimo partigiano ancora iscritto alla nostra sezione. Collegnese, profondo conoscitore della nostra Città che ha più volte descritto in brillanti racconti e argute poesie in piemontese. Era stato giovane partigiano sui nostri monti e poi prigioniero in Francia, da dove tornó solo a guerra finita. Aveva festeggiato in aprile 95 anni, in compagnia del Sindaco e dell’ANPI, deliziando tutti con i suoi racconti. Commossi, annunciamo la sua scomparsa, esprimiamo il profondo cordoglio di tutta sezione Anpi Renzo Cattaneo di Collegno e ci stringiamo al dolore della famiglia. Che ti sia lieve la terra, Gramajot!!!".