Il sindaco Claudio Gambino ha deciso di scrivere una lettera al Prefetto di Torino in merito alla vicenda dei ragazzi borgaresi sanzionati con 280 euro (se pagata entro 30 giorni, in alternativa sarà di 400 euro) perché sorpresi a giocare a calcetto nel campo di via Italia.
"Nel pomeriggio di domenica 7 giugno u.s. i Carabinieri della Stazione di Caselle, che ringrazio per il prezioso lavoro svolto durante tutta l’emergenza Covid sul nostro territorio, a seguito di segnalazione sono intervenuti presso i campi da calcetto comunali di Via Italia in Borgaro Torinese.
Giunti sul posto i militari dell’Arma hanno trovato un gruppo di ragazzi che giocava a calcetto in violazione dell’ordinanza sindacale n. 37 del 3 giugno 2020 con la quale per contenere la diffusione del coronavirus sul territorio comunale disponevo la chiusura dei suddetti campi da calcetto comunali meta nelle giornate di sole di moltissimi ragazzi appassionati del pallone.
A giustificazione della violazione i ragazzi hanno addotto che non erano a conoscenza dell’ordinanza in quanto non affissa sulla recinzione (qualcuno potrebbe averla tolta) e soprattutto di aver trovato la struttura aperta in quanto priva del lucchetto che i cantonieri comunali avevano apposto nel mese di marzo ad inizio emergenza sanitaria (cosa possibile in quanto altri potrebbero aver rotto il catenaccio nei giorni precedenti).
I Carabinieri, come è giusto che sia, hanno proceduto a identificare i tredici ragazzi e nei prossimi giorni emetteranno le sanzioni pecuniarie personali per violazione delle norme anticovid.
A seguito del fatto ho incontrato i giovani responsabili di questo brutto episodio che si sono mostrati dispiaciuti e soprattutto mi hanno riferito di non essere a conoscenza del divieto di accedere all’area in quanto hanno trovato aperto e nei giorni precedenti hanno visto altre persone giocare all’interno del campetto.
In considerazione dei fatti esposti mi rivolgo a Lei per chiedere se fosse possibile applicare una sanzione collettiva ai ragazzi con una pena alternativa in luogo della sanzione pecuniaria che finirebbe per ricadere sulle finanze dei genitori e non dei ragazzi effettivi responsabili della violazione.
In virtù della vasta eco che l’episodio ha suscitato sui social network e su diversi giornali di carattere nazionale, credo che un suo intervento nella direzione indicata, senza minimizzare l’accaduto, possa costituire per i giovani coinvolti e per tanti loro coetanei un'importante lezione di educazione civica", scrive Gambino.