Solamente due mesi fa era finita agli onori delle cronache per il sontuoso matrimonio in Reggia con l'imprenditore canavesano Marco Roscio.
 
Adesso, però, l'ex Miss Italia Cristina Chiabotto finisce nuovamente alla ribalta delle cronache. Questa volta per un pesantissimo debito con il fisco. Tale da chiedere l'avvio della procedura di liquidazione prevista dalla legge "salva-suicidi".
 
Il giudice Matteo Buffoni del tribunale di Ivrea ha accolto l'istanza della showgirl, già conduttrice di numerose trasmissioni televisive.
 
Nel decreto del giudice si legge che la posizione debitoria della Chiabotto si è manifestata "in modo prorompente" già nell’anno 2014, in conseguenza di verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza di Torino in relazione al periodo 2008-2013.
 
All'esito di quelle verifiche "veniva accertato un comportamento elusivo (non fraudolento) e di conseguenza veniva ripreso a tassazione un reddito superiore rispetto a quello dichiarato". Le cartelle di pagamento emesse dall'Agenzia delle entrate, che si sono sommate a quelle relative al mancato versamento delle imposte relative agli anni 2014 e 2015, ha fatto lievitare il debito oltre i 2,5 milioni di euro. Tanto da costringere l'ex miss Italia a chiedere l'avvio della procedura di liquidazione prevista dalla legge "salva-suicidi", varata nel 2012 per tutelare piccoli imprenditori e liberi professionisti in difficoltà.
 
In questo caso la Chiabotto vi ha potuto accedere, come scrive il giudice, in quanto "non ha posto in essere atti in frode ai creditori" e in qualità di "lavoratrice autonoma nel campo dello spettacolo" che ha incassato dalla sua attività un reddito netto "quantificabile per l’anno 2019 di euro 253mila, in ragione della media dei redditi percepiti nei quattro anni precedenti e dei contratti in essere". Per sanare la propria posizione la soubrette venderà i negozi di cui è proprietaria insieme alla sorella (che ha dato l'assenso alla cessione degli immobili) a Torino e Borgaro Torinese e verserà ogni anno una parte della propria liquidità disponibile.
 
"La ricorrente versa in una situazione di sovraindebitamento - conferma il giudice - come si desume dalla enorme sproporzione tra l’esposizione debitoria complessiva (euro 2.534.451,24) e l’attivo per farvi fronte (come ricostruito nel ricorso e nella relazione del professionista: si parla di euro 241.500,00, somma corrispondente al valore degli immobili, a cui va aggiunta la “liquidità disponibile” stimata in euro 9.240,00 annui).
 
Nella documentazione al vaglio del tribunale non è fatta menzione del recente matrimonio della Chiabotto con il noto imprenditore Marco Roscio, celebrato lo scorso 21 settembre a Venaria Reale. Il giudice ha nominato Massimo Savio di Cuorgnè liquidatore.