"Abbiamo iniziato a spacciare per pagare i debiti della ditta ed evitare il fallimento". E' questa la spiegazione che hanno fornito due cugini di 34 e 32 anni, arrestati ad Alpignano dagli agenti del commissariato di Rivoli nei giorni scorsi.
Per loro l'accusa è di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, visto che durante il controllo domiciliare sono stati trovati 26 grammi di cocaina, cellulari, e materiale per il confezionamento delle dosi. Nelle stanze da letto dei due, gli agenti avevano anche trovato denaro contante per oltre 2mila euro.
Da quanto emerso, i due avevano deciso di avviare una impresa edile, salvo però poi fare i conti con la realtà e con i debiti. Di qui la decisione di darsi allo smercio di droga, per ridurre il debito ed evitare il fallimento.
Il loro legale, l'avvocato Maurizio Pettiti, ha già presentato ricorso al Tribunale delle libertà per richiedere la modifica del provvedimento, da arresto in carcere ai domiciliari, visto che i due sono anche incensurati.