In tutte le città, comprese le metropoli, è ancora molto in voga la tradizione del corteo funebre a piedi. Un modo per accompagnare nell'ultimo viaggio un defunto, in particolar modo dall'abitazione alla chiesa e poi dalla chiesa al cimitero.

Non sempre è possibile farlo ma, soprattutto nei paesi, è ancora prassi comune.

Ma da qualche giorno a questa parte non lo è più a Caselle, dove il sindaco Giuseppe Marsaglia ha deciso di vietarlo per problemi di sicurezza e viabilità.

La decisione ha spiazzato, e non poco, tutta la cittadinanza, che non ha compreso il provvedimento. Soprattutto visto che nel recente passato più di una volta i cortei sono stati organizzati senza la presenza della polizia locale e, ancora, come sia una tradizione che si perde nella notte dei tempi. E solamente oggi, per chissà quale motivo, è diventato un problema insormontabile. Quando basterebbe il buon senso. 

Palazzo Civico ha invece deciso di cambiare registro spiegando come il corteo sia "in contrasto con la segnaletica presente", visto che ogni volta si percorrono le vie in contro senso, superando anche una rotatoria definita "pericolosa e soggetta ad intenso traffico veicolare, trovandosi tra l’altro sulla direttrice anche per l’aeroporto di Torino-Caselle". 

E, ancora, come il percorso dei cortei funebri s via Leini e la rotatoria di strada Aeroporto, in direzione del cimitero implichi "il contromano ed il blocco del traffico al fine di tutelare la sicurezza e l’incolumità dei pedoni che partecipano al corteo, e che non sempre può essere garantita la presenza della polizia locale". E, per aumentare il "carico di pericolosità", ecco precisare come sul territorio vi siano "numerosi cantieri stradali che implicano sostanziali modifiche della viabilità ordinaria, rendendo difficoltoso il percorso tradizionale". 

Di qui il provvedimento, per "tutelare l'incolumità pubblica ed il regolare svolgimento della circolazione stradale".

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