Sette anni. Sette lunghi anni da quel maledetto 14 agosto 2018, quando alle 11.36 crollò il Ponte Morandi a Genova e con esso 43 vite.
Fra queste Andrea Vittone di Venaria, anche se da anni residente a Pinerolo. Con lui morirono anche sua moglie Claudia Possetti e i due figli di lei, Camilla e Manuele Bellasio.
Oggi, a Genova, la cerimonia di ricordo davanti al Memoriale, alla presenza delle autorità e dei familiari.
«Il nero, simbolo di lutto e di assenza, avvolge lo spazio dove sorgeva il pilastro nove. Qui, grazie alla volontà delle famiglie delle vittime e al progetto dell’Architetto Stefano Boeri, è nato il memoriale: un luogo di silenzio e memoria.
Oggi, davanti a questo segno indelebile della nostra storia, le istituzioni presenti hanno ribadito la consapevolezza che il senso di responsabilità deve essere costante per proteggere i cittadini e il loro futuro e hanno rinnovato il proprio impegno affinché questo avvenga.
Nel giorno in cui ricordiamo le 43 vite spezzate, tutte le forze politiche si sono unite per trasformare questo spazio in un simbolo di rinascita, affinché il ricordo resti vivo e tragedie simili non si ripetano mai più.
Dalla ferita del dolore, nasce la speranza», commenta la sindaca di Genova, Silvia Salis, che ha anche chiesto «scusa» ai familiari «per il tempo che state aspettando per avere risposta alle vostre domande e perché questo tempo sta acuendo il vostro dolore».
Per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, «Il crollo del Ponte Morandi ha segnato un severo richiamo alle responsabilità pubbliche e private in tema di sicurezza delle infrastrutture. Un punto di non ritorno a pratiche che hanno generato un disastro di quelle proporzioni. La comunità locale e la comunità nazionale hanno reagito con straordinario spirito di solidarietà accanto agli immediati soccorsi offerti dalle autorità preposte per arginarne le catastrofiche conseguenze. La rapida ricostruzione di un così importante tratto stradale, il Ponte Genova San Giorgio, riconnettendo la Città e l’Italia, è stata un atto di ripartenza. La tutela delle infrastrutture, per garantire piena sicurezza nella circolazione, non ammette alcuna forma di negligenza. Nel commemorare le vittime del Ponte Morandi, la Repubblica si unisce al dolore dei familiari”.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricordato così le vittime di questa tragedia: «Il 14 agosto di sette anni fa, Genova, la Liguria e l'Italia intera sono state sconvolte da una catastrofe che rimarrà per sempre nella memoria del nostro popolo. Tutti noi abbiamo ancora negli occhi le drammatiche immagini del crollo del Ponte Morandi e conserviamo nel cuore l'angoscia di quei momenti, il senso di smarrimento di fronte a una tragedia spaventosa, la riconoscenza per l'eroismo dei soccorritori, il dolore per le 43 vite spezzate. Allo stesso modo è ancora vivissima la sete di verità e giustizia, invocata con tenacia dai famigliari delle vittime e sostenuta da tutto il popolo italiano. Accertare le responsabilità per ciò che è accaduto, individuare le eventuali colpe e omissioni, dare risposte definitive: obblighi morali e civili che non possono essere disattesi. Il 14 agosto di sette anni fa Genova è stata duramente ferita, ma non si è lasciata abbattere. E ha mostrato al mondo la forza di una comunità unita, capace di ricostruire e di rinascere. Il Ponte San Giorgio ne è il simbolo più potente, prova concreta di una nazione e di un popolo che anche nei momenti più difficili sanno prendersi per mano e rialzarsi, più forti e orgogliosi di prima».