Il Ceronda e il ponte Castellamonte sono stati al centro della riunione straordinaria di venerdì 11 dicembre 2020 dell'Unità di Crisi del Servizio di Protezione Civile per fare il punto sul Piano di protezione civile di Venaria.
Oltre ai dirigenti e tecnici del Comune erano presenti i Carabinieri della Stazione di Venaria, i volontari dell'Associazione della Protezione Civile, il responsabile manutenzioni Gesin.
"Per quanto riguarda la briglia presente nel Ceronda, nei pressi del Ponte Cavallo, sappiamo esser da tempo danneggiata. Ciò provoca cambiamenti nel livello del fiume e correnti diverse che a lungo andare potrebbero stressare il pilone della campata. Il Comune di Venaria ha già richiesto il ripristino della struttura alla Città di Torino, titolare dell'opera, così da poter regolare nuovamente il flusso dell'acqua e consentire il regolare passaggio verso il canale che porta alla centrale idroelettrica presente poco più avanti. Entro la prossima primavera si concluderanno i lavori di sistemazione di tale barriera", spiega il sindaco Fabio Giulivi che ha anche toccato l'argomento del ponte Castellamonte: "l'attuale Amministrazione ha ripreso i contatti con Città Metropolitana e Regione Piemonte per sbloccare i fondi necessari al completamento del nuovo ponte sul Ceronda in sostituzione di quello vecchio che, da più pareri tecnici (compreso quello della Sovrintendenza), risulta esser a rischio in caso di nuove piene del fiume".
E torna ad avere un ruolo cardine la Protezione Civile: "Con l'associazione Volontari della Protezione Civile si è concordato di riprendere le pulizie del letto del fiume, del materiale depositato presso le campate dei ponti e delle sponde, e di organizzare simulazioni di evacuazioni per l'analisi della bontà dei piani di emergenza. Via Cavallo è molto pericolosa in caso di evacuazioni urgenti perché incide un'area industriale con accesso sulla rotonda che rallenta il deflusso delle auto (circa 45 minuti). Attenzione verrà data alla manutenzione delle tante bialere (o canali) che attraversano la Città e che spesso (a causa della mancata manutenzione o per errori nella gestione delle chiusure) rischiano di esser più pericolose rispetto ad altri ambiti. L'allagamento di Via Don Sapino e Corso Matteotti qualche anno fa, proprio a causa del canale limitrofo, è un ricordo ancora recente", spiega ancora il primo cittadino che, infine, sta pensando di usare "l'app Municipium come sistema cittadino generale di messaggistica immediata per gli avvisi di allerta della Protezione Civile ed anche di sviluppare un sistema di messaggistica GSM collegato alle celle telefoniche (nel caso non funzionasse internet) dedicato per i residenti delle zone più a rischio (Viale Carlo Emanuele II, Via Stefanat, etc) in caso di aggravamento delle condizioni meteorologiche. Per quanto sia difficile, proviamo a prevenire oggi per evitare di farci trovare impreparati domani", conclude il sindaco.