Mercoledì di protesta, quello in programma domani, 22 gennaio 2020, davanti al municipio di Venaria, in piazza Martiri della Libertà.
A indirlo sono i sindacati Cgil, Cisl e Uil e le federazioni dei pensionati per protestare per l’assenza di trasporti che colleghino il polo sanitario di Venaria con la città e i paesi limitrofi.
I sindacati lo avevano annunciato dopo l’incontro con le rsu ospedaliere, il commissario prefettizio di Venaria, Laura Ferraris, il dottor Davide Minniti, direttore sanitario d’azienda, e la dottoressa Mara Simoncini, direttore del distretto sanitario Area Metropolitana Nord per l’Asl To3.
Un incontro, richiesto dalle organizzazioni sindacali e finalizzato a “fare il punto della situazione in merito ai servizi di trasporto pubblico e agli interventi sulla viabilità per consentire l’accesso al Polo Sanitario di Via Don Sapino di recente apertura”, spiegano i sindacalisti Giovanni Milesi (Cgil), Aldo Roncarolo (Cisl) e Francesco Lo Grasso (Uil).
Per quanto riguarda i collegamenti da e per il polo sanitario le ipotesi oggi al vaglio sono due: il prolungamento della linea “VE 1” fino al centro sanitario e, in alternativa, l’istituzione di una nuova linea “VE 2".
I sindacati, inoltre, lamentano l’obbligo di “messa in sicurezza dei percorsi pedonali oltre a un generale riassetto viario della zona circostante al polo sanitario”, formulando tre richieste: la prima è quella di trovare, in tempi brevi, “uno strumento che permetta di attivare una navetta tra il centro di Venaria e il polo di via Don Sapino. In alternativa, sospendere temporaneamente il trasferimento dei servizi sanitari verso la nuova sede fino a quando non si saranno conclusi i problemi di trasporto. Infine, mantenere nel centro città i servizi di prossimità, come il centro prelievi. Alle condizioni attuali è del tutto improponibile, ad esempio, l’attivazione dei 40 letti di degenza temporanea previsti nel presidio, il trasferimento del consultorio materno infantile o l’attivazione di servizi destinati a persone in condizioni di fragilità”, concludono i sindacati.