Sono ore concitate nella maggioranza 5 Stelle di Venaria. Ieri sera, martedì 29 gennaio, il sindaco è stato "battuto" sul Documento Unico Programmatico, un documento fondamentale per la vita economica e amministrativa della città.
I voti a favore sono stati quelli di Roberto Falcone, Caterina Terrizzi, Guido Ruento, Giovanni Battafarano, Andrea Fabbris, Giuseppe Napoletano, Marco Tabor e Mauro Genovese.
Nove invece i voti contrari, tutti della minoranza: Alessandro Brescia, Rossana Schillaci, Marco Scavone, Salvino Ippolito, Gigi Tinozzi, Maurizio Russo, Saverio Mercadante, Pino Capogna, Barbara Virga.
Ora per Falcone sono ore decisive: dimettersi o andare avanti, nonostante i numeri dicano che la maggioranza sia traballante?
Per ora si trincea dietro ad un "no comment" dettato dai problemi legati alla voragine in viale Buridani. Critica la minoranza consiliare. In particolare Salvino Ippolito, che in una nota commenta così: "Falcone è riuscito a disperdere in pochi anni un patrimonio che si è trovato a gestire e che è stato costruito in decine di anni di Città della Reggia- Qui si pensa ad accendere mutui su mutui ma non si pensa al quotidiano. L'unica cosa da fare è ridare la parola ai venariesi attraverso le urne".